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Covip, più trasparenza nelle comunicazioni per i fondi complementari

La Covip si occupa di diverse funzioni che il nostro quadro di riferimento della previdenza integrativa le ha attribuito nel corso degli anni. In sostanza, la Covip è, essenzialmente,  un organismo che deve assicurare e garantire la trasparenza e la correttezza nella gestione e nell’amministrazione dei fondi pensione.

A questo riguardo autorizza, ad esempio, i fondi pensione ad esercitare la propria attività e approva i loro statuti e regolamenti, oltre a tenere l’albo dei fondi autorizzati ad esercitare l’attività di previdenza complementare.

Non solo, la Covip assicura anche il rispetto dei principi di trasparenza nei rapporti tra i fondi pensione ed i propri aderenti e a questo proposito ha deciso di cambiare passo.

In effetti, dal 2011 ha stabilito maggiore trasparenza nelle procedure di comunicazione sollecitando anche la modifica dei diversi schema di comunicazione periodica che i Fondi pensionistici devono inviare, entro il 31 marzo di ogni anno, ai propri iscritti: la comunicazione di marzo deve informare i lavoratori aderenti l’ammontare dei risparmi di tipo previdenziale accumulati al 31 dicembre di ogni anno.

Secondo le nuove disposizioni ora diventa anche necessario inviare il Progetto esemplificativo personalizzato. In sostanza, il documento fornisce una stima della pensione che ciascun aderente riceverà al momento della maturazione dei relativi requisiti.

La Covip precisa, attraverso un suo comunicato stampa, che già dal mese di luglio del 2008 tutti i nuovo iscritti alla previdenza complementare ricevono il Progetto esemplificativo standardizzato, contenente una stima della pensione complementare ma riferita a figure-tipo con caratteristiche – in termini di età, sesso  e livello di contribuzione –  predefinite dalla COVIP in modo omogeneo per tutti i fondi pensione.

I dati riportati nel documento devono prendere in considerazione i costi effettivamente addebitati dal fondo pensione al singolo aderente e i rendimenti, differenziati in funzione  della ripartizione tra investimenti azionari e obbligazionari, secondo l’asset allocation propria di ciascuno dei comparti in cui l’aderente ha scelto di versare i propri contributi.

La comunicazione può essere inviata anche utilizzando la posta elettronica se esiste una particolare richiesta in tal senso da parte del lavoratore.

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