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Crisi e lavoro: in 50 mila hanno marciato a Milano

Per i lavoratori ed i pensionati è arrivato il momento, anche in Lombardia, di fornire adeguate risposte e per questo, in accordo con quanto riferisce la CGIL, sono state quasi 50 mila le persone che a Milano hanno marciato per il lavoro e contro la crisi; molti dei lavoratori presenti alla manifestazione appartengono ad aziende in crisi, ma non è mancata neanche la presenza di Amministratori locali, Sindaci e personaggi dello spettacolo e della cultura che hanno voluto mostrare vicinanza a migliaia di lavoratori che nella Regione affrontano sul luogo di lavoro problemi e difficoltà che richiedono una risposta. Al termine della marcia, conclusasi a Piazza Castello, c’è stato un incontro dei rappresentanti di CISL e CIGL con Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, al fine di chiedere un impegno concreto sulla soluzione di tre punti/problemi prioritari.

Uno di questi è l’estensione degli ammortizzatori sociali anche per il prossimo anno; l’altro è l’apertura di un tavolo di confronto sullo sviluppo, sull’innovazione e sulle politiche industriali; ma CGIL e CISL anno altresì chiesto un accordo a sostegno dei pensionati e delle famiglie in materia di non autosufficienza. La CGIL, tra l’altro, sta portando la crisi in piazza in molte Regioni italiane: venerdì scorso, ad esempio, è terminata in Liguria una settimana di presidio dei lavoratori contro la crisi in una Regione dove, tra l’altro, le difficoltà legate alla recessione sono arrivate in ritardo ma che, pur tuttavia, hanno colpito praticamente tutti i settori dell’economia.

In poche settimane, infatti, c’è stato un vero e proprio crollo della domanda e, quindi, dell’occupazione, sulle banchine dei porti, così come dall’oggi al domani hanno chiuso i battenti tante aziende storiche che hanno lasciato a casa quasi 20 mila lavoratori liguri in pochissimo tempo. Anche la CIGL Liguria, di conseguenza, ha chiesto ammortizzatori sociali per tutti, anche e soprattutto a favore dei lavoratori precari che, per primi, hanno pagato e stanno pagando il caro prezzo della crisi.

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