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Donne svantaggiate nell’ingresso sul lavoro

 Le donne, e in particolari le giovani madri, sono tra le più penalizzate nell’accesso al mondo del lavoro. Secondo quanto emerge da una recentissima ricerca compiuta dall’Istat, infatti, la probabilità di trovare lavoro per le madri rispetto ai padri è infatti 9 volte inferiore nel Nord, 10 nel Centro e addirittura 14 nel Mezzogiorno. Una situazione straordinariamente grave, che porta in situazione di sostanziale svantaggio le quote rosa nel mondo occupazionale.

“Le minori opportunità di occupazione e i guadagni più bassi delle donne, insieme alla instabilità del lavoro” – si legge nel rapporto Istat 2012 – “sono fra le principali cause di disuguaglianza in Italia”. E soprattutto tra i giovani, emerge dall’analisi dell’Istituto Nazionale di Statistica, che rischierebbero di rimanere a lungo nella situazione di atipicità.

Su fronte europeo, l’Italia sarebbe in fondo alla classifica per quanto concerne il contributo femminile al reddito complessivo di coppia. Basti considerare che il 33,7% delle donne tra i 25 e i 54 anni non percepisce alcun reddito, contro una percentuale che per quanto riguarda la media Ue27 è pari al 19,8 per cento. Solamente Malta riesce a far peggio, con una percentuale pari al 51,9%.

Alle spalle dell’Italia figura invece la Grecia, con il 31,4 per cento. Al contrario, i Paesi scandinavi confermano il proprio primato rosa. Le coppie in cui la donna non guadagna sono infatti meno del 4 per cento. Positiva anche la percentuale in Francia, con una proporzione pari al 10,9 per cento, mentre in Spagna la percentuale è attualmente fissata al 22,8 per cento.

GRAVIDANZA E MATERNITA’ LAVORATRICI AUTONOME

Un’analisi che giunge in contemporanea con la pubblicazione degli ultimi dati Eurostat sulla pressione fiscale sui redditi da lavoro, che fotografano una condizione dei nuclei familiari italiani davvero difficilmente sostenibile, visto e considerato che il peso implicito sui redditi da lavoro sta ormai per raggiungere il 50%.

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