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Esodati, un problema senza soluzione

 Sembra proprio che il tema degli esodati sarà uno grosso motivo di discussione nella prossima competizione politica per via della sua difficile risoluzione.

Infatti, per la Ragioneria generale dello Stato la proposta di legge votata dai partiti in commissione Lavoro della Camera non ha la necessaria copertura finanziaria ed è stato rinviato dalla Commissione Bilancio alla Commissione Lavoro per le necessarie modifiche perché 5 miliardi di euro non si trovano.

Nella questione il testo presente in Commissione riformula gli scalini della riforma Fornero consentendo la possibilità di andare in pensione a 57 anni con 35 anni di contributi ed estende i termini per determinare la platea degli esodati dal 4 al 31 dicembre 2011.

Dalla parte sindacale si ripete che la legge di Stabilità dovrebbe consentire il reperimento di risorse da destinare ad un fondo apposito, come ha confermato lo stesso segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, al termine di un confronto sul tema

Ci hanno detto che vogliono trovare altri soldi per gli esodati, è un fatto di grande valore perchè non è giusto tenere in difficoltà per mesi persone che non sono nè pensionati nè lavoratori

Infatti, per il massimo esponente della CISL, esiste la

necessità che il Parlamento approvi ulteriori normative che consentano a tutti i lavoratori che hanno sottoscritto accordi entro il 31 dicembre 2011 di essere salvaguardati per andare in pensione con le regole previdenziali vigenti prima dell’entrata in vigore della riforma Fornero. L’intervento del Parlamento deve essere finalizzato a garantire tutti gli esodati, come è avvenuto già in occasione di tutte le riforme previdenziali precedenti, senza che questo significhi rimettere in discussione l’equilibrio e l’impianto complessivo della riforma Fornero

I sindacati su questo tema sembrano abbastanza compatti visto che in una nota la CGIL, CISL e UIL

ritengono che la questione dei lavoratori esodati, delle ricongiunzioni onerose e della proroga delle deroghe già previste dal D.lgs 503/92 rappresentino una vera e propria emergenza sociale, cui deve essere data una risposta definitiva e strutturale in tempi brevi. Non è ammissibile, infatti, che, a seguito della manovra Monti – Fornero, migliaia di lavoratori possano trovarsi senza lavoro, senza ammortizzatori sociali e senza pensione o che a due anni di distanza dalla legge che ha reso onerose le ricongiunzioni prima gratuite dei contributi non si sia ancora trovata una giusta soluzione

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