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Firmato il contratto nazionale metalmeccanici

 Si conclude la stagione contrattuale dei lavoratori metalmeccanici con la firma del nuovo accordo nazionale lo scorso 5 dicembre 2012 che prevede il rinnovo contrattuale per il triennio 2013/2015 dei metalmeccanici.

L’intesa è importante perché coinvolge oltre 1,6 milioni di lavoratori, ha visto la firma di Fim-Cisl, Uilm e Federmeccanica, con l’assenza della Fiom-Cgil.

Il nuovo testo prevede un aumento salariale complessivo di 130 euro (parametrato al quinto livello con il ritocco in alto anche della quota dell’elemento perequativo, pari a 485 euro l’anno, destinata ai lavoratori che non godono della contrattazione aziendale. Inoltre sono state aumentate le maggiorazioni per i turni notturni, le indennità di trasferta e di reperibilità.

Non solo, il nuovo accordo introduce anche un diverso trattamento delle cosiddette malattie brevi; infatti, l’attuale normativa, di cui al Ccnl 1994, che penalizzava le malattie brevi (che sono quelle fino a 5 giorni) ripetute dopo la 7ª nel triennio, viene sostituita da una nuova disciplina su  base annuale.

Infatti, dalla 1ª alla 3ª malattia breve il pagamento dei primi 3 giorni rimane al 100%. Al fine di disincentivare l’uso anomalo della malattia, dalla 4ª malattia breve il trattamento dei primi 3 giorni sarà al 66%, dalla 5ª malattia in poi sarà al 50%.

Secondo il comunicato diffuso dalla FIM-CISL il conteggio delle malattie brevi inizia ad ogni anno e non rientrano in questo nuovo meccanismo le assenze per ricoveri ospedalieri, day hospital, morbo di Cooley, neoplasie, epatite B e C, gravi malattie cardiocircolatorie, emodialisi, trattamenti terapeutici correlati, malattie insorte durante la gravidanza.

Il nuovo accordo prevede anche delle modifiche al contratto di part time attraverso l’accoglimento garantito della richiesta avanzata dal lavoratore nel rispetto di una soglia limite del 4% della forza lavoro e una nuova disciplina dell’orario di lavoro. In questo caso, si è cercato di offrire uno scambio tra le esigenze dell’impresa e del mercato e quelle dei lavoratori.

In sostanza, i lavoratori potranno contare sulla flessibilità di orario in ingresso e in uscita, mentre le aziende vedranno aumentare di 16 ore/anno gli attuali limiti per l’orario plurisettimane e lo straordinario, con possibilità di utilizzare un mix dei due istituti (fino a 120 euro l’anno).

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