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Inail, per l’amianto maggiori risorse per gli infortunati

 L’Inail, nel fare il punto della situazione sulla sicurezza e la tutela degli infortunati a causa dell’amianto, ha voluto mettere in evidenza il lavoro svolto fino ad oggi e sull’operatività del regolamento attuativo del Fondo vittime amianto, che era previsto dalla legge 244/2007 (legge Finanziaria), ma che risulta operativo da circa due mesi.

In base alle informazioni diffuse dall’Inail si apprende che il nuovo regolamento ha stabilito un incremento aggiuntivo del 20% ai titolari di rendita INAIL per le malattie professionali asbesto-correlate.

Per Alessandro Marinaccio, ricercatore presso il Dipartimento di Medicina del Lavoro Inail (ex Ispesl) e responsabile del Registro Nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM), l’andamento è senza dubbio positivo e che consente di operare con una certa tranquillità anche se rimane ancora da capire coloro che risultano colpite non in ambito professionale.L’Inail osserva che la regione Lombardia sta operando con assoluta coerenza con gli obiettivi nazionali; in effetti, prosegue nella Commissione Ambiente del Consiglio regionale l’iter del testo che intende modificare e aggiornare la legge sul risanamento dell’amianto approvata dalla Regione nel 2003.

L’obiettivo è quello di intervenire attraverso il meccanismo degli incentivi, su una maggiore formazione e sulla sensibilizzazione, oltre a individuare siti dove poter collocare l’amianto da smaltire.

L’Inail, però, nello stesso tempo rileva un aumento dei morti, in particolare di mesotelioma pleurico, il cancro che si assume semplicemente respirando le polveri che scaturiscono dall’amianto.

In modo particolare l’Inail ricorda la scomparsa per la stessa causa di Franco Buzzi, industriale del cemento di a Casale Monferrato.

Alla comparsa del male Franco Buzzi si era attivato per creare e finanziare nel 2003 l’omonima fondazione per la ricerca sul mesotelioma, un centro di studi per sostenere la diagnosi delle malattie provocate dall’asbesto e per sperimentare nuovi modelli di cura.

Ricordiamo che a a Casale Monferrato lo stabilimento della Eternit è stato operativo dal 1907 al 1986 con quasi tremila le vittime accertate tra i lavoratori.

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