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L’Inail chiede di contare di più

 Il presidente del Consiglio di indirizzo e di vigilanza, Franco Lotito, ha inviato al premier Monti una lettera ufficiale  per sollecitare la nuova nomina per segnalare, a nome di tutto il Consiglio di indirizzo e di vigilanza, lo stato di grave e crescente disagio istituzionale conseguente alla mancata nomina della nuova figura commissariale dell’INAIL.

Lo scorso 10 novembre, a seguito della prematura scomparsa del presidente Marco Fabio Sartori, il governo aveva attribuito all’avvocato Gian Paolo Sassi l’incarico di commissario straordinario dell’Istituto. Nel decreto si stabiliva che entro il 31 marzo 2012 sarebbero state attivate le procedure per la nomina del nuovo presidente.

In realtà, questo non ha avuto seguito e, al momento, non si ha notizia del necessario provvedimento di governo di natura straordinaria che assicuri all’Istituto la indispensabile continuità della rappresentanza legale, senza la quale i pericoli di inadempienza istituzionale si fanno di giorno in giorno più seri. I fattori che hanno determinato l’attuale vuoto di potere gestionale e di rappresentanza legale vanno, dunque, senz’altro rimossi anche perché con la creazione di un Inps monocratico in grado di poter gestire tutte le diverse sfaccettature del lavoro: dalla previdenza alla sicurezza sul lavoro.

Lotito evidenzia che tutto questo può non che mettere in evidenza una forte criticità che devono essere risolte attraverso un attenta riflessione.

Mi riferisco in particolare alla ormai manifesta fragilità e la tendenziale inefficienza di un sistema di governance duale che, dopo la rivisitazione operata con l’art. 7 della l. 122/2010, appare segnato dalla dominanza di una figura monocratica

Per Lotito è necessaria un intervento preciso in grado di riformare il settore senza per questo impattare sull’efficienza e sulle competenze visto che

il manifestarsi del paradosso di un Istituto senza presidente e senza commissario straordinario, a segnalare l’attualità e l’urgenza di un intervento riformatore

Ricordiamo che la legge n. 122/2010 ha definito nuovi ruoli e compenetenze allo scopo di riformare un settore che si trova ora a gestire un’enorme quantità di fondi.

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