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Lavorare in Francia – Il sistema fiscale francese

 Per tutti coloro che in questo periodo siano interessati a cercare nuove opportunità di lavoro all’estero, un paese non troppo distante e diverso dall’Italia che può riservare possibilità di impiego è la Francia, che sta in questo momento attraversando una fase di ripresa dopo il periodo negativo della crisi economica globale.

Lavorare in Francia – Come cercare lavoro

In alcuni post pubblicati in precedenza abbiamo visto infatti quali sono le caratteristiche del mercato del lavoro francese, come è possibile cercare attivamente lavoro e quali sono i settori più promettenti. E dopo aver indagato anche il mondo della burocrazia e dei documenti necessari per trasferirsi a vivere e a lavorare in questa nazione, in questo post vedremo quali sono gli aspetti del mondo delle tasse da prendere in considerazione.

Lavorare in Francia – Documenti e permessi necessari

Il sistema fiscale francese, infatti, un po’ come quello italiano, non è affatto tra i più semplici esistenti in Europa. Esistono diversi tipi di tasse e di imposte che gravano sia sulle persone residenti che su quelle non residenti. Si tratta dunque di informazioni di primaria importanza per chi vuole stabilirsi a lavorare nella nazione.

Una delle imposte più diffuse e importanti che si pagano in Francia è la IRPP – Impot sur le Revenu des Personnes Physique – ovvero la classica e universale tassa sul reddito delle persone fisiche. Per tutti i residenti in Francia, questa imposta viene calcolata sul reddito indipendentemente dal luogo in cui viene prodotto il reddito stesso. Per coloro che non sono residenti, invece, la porzione di reddito che viene ad essere presa in considerazione è solo quella prodotta nella nazione.

Le tipologie di reddito normalmente considerate soggette alla tassa sono le seguenti:

  • reddito fondiario
  • reddito di impresa
  • stipendi, emolumenti, pensioni
  • redditi da capitale mobiliare
  • redditi da attività agricola
  • capital gain
  • redditi da lavoro autonomo.

Ad ogni specifica tipologia di reddito si applicano poi le deduzioni previste. E’ previsto, però, anche in generale la possibilità di dedurre dal reddito alcune spese, che si aggirano attorno al 10 per cento. Come nel sistema fiscale italiano, inoltre, il nucleo familiare può presentare una unica dichiarazione e per i componenti del nucleo stesso come moglie e figli è possibile applicare le deduzioni previste.

Un tassa tipicamente francese è poi quella sul capital gain, ovvero sulle rendite delle vendite dei beni, che ha una entità diversa a seconda che si tratta di un cittadino residente p meno. Anche in questo caso sono possibili però delle deduzioni e si pagano meno spese. Alcuni beni, inoltre, come quello dell’abitazione principale sono esenti o non tassati se i profitti restano al di sotto di una certa cifra.

Un’altra voce di spesa del sistema fiscale francese è costituita dalle tasse sociali. Se ne possono ricordare almeno due di una certa importanza, che sono la CDRS, la tassa relativa al sistema sanitario nazionale e CSG, altra tassa legata alla sanità e alla sicurezza sociale. 

L’imposta sul valore aggiunto, invece, in Francia si chiama TVA, ha una aliquota pari all’incirca al 19 per cento  e prevede in alcuni casi riduzioni e esenzioni.

 

 

 

Lavorare in Francia – Documenti e permessi necessari

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