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Lavorare in Irlanda – Il sistema fiscale irlandese

 Quello che vogliamo proporre in questo post è un piccolo focus sul sistema fiscale irlandese, perché in alcuni articoli pubblicati in precedenza abbiamo presentato l’Irlanda come una delle nazioni europee più appetibili per la ricerca di una occupazione all’estero da parte degli italiani. L’Irlanda attraversa oggi una fase di ripresa economica e sicuramente il suo particolare sistema fiscale è un punto di forza di questa ripresa. 

Lavorare in Irlanda

Ottenere informazioni sul fisco irlandese può quindi essere utile sia a coloro che pensano di trasferirsi a vivere e a lavorare in Irlanda come lavoratori autonomi o dipendenti, sia a coloro che avessero intenzione di porre nella nazione una propria attività di business, perché come è noto, l’Isola di Smeraldo è uno dei più recenti paradisi fiscali europei, in cui anche grandi società e multinazionali hanno deciso di stabilire la propria sede fiscale.

Lavorare in Irlanda – Documenti e permessi necessari

In generale, dunque, il sistema fiscale irlandese si presenta piuttosto snello e agile ed è caratterizzato dal fatto di avere una delle aliquote più basse sui redditi da impresa. Per prima cosa in Irlanda sono soggetti a tassazione sia i redditi sia le pluslvalenze: sui primi grava la cosiddetta income tax, sulle seconde la capital gain tax.

I redditi da lavoro fino a 32 mila euro circa sono tassati con una aliquota pari al 20 per cento, mentre quelli superiori con una aliquota del 40 per cento. le coppie sposate possono però scegliere la tassazione congiunta o disgiunta, la prima delle quali prevede un certo risparmio fiscale. Se si hanno più di 65 anni e un reddito inferiore ai 18 mila euro si è esonerati dal pagare le tasse.

I cittadini che risiedono in Irlanda devono però versare tasse sui redditi indipendentemente dal luogo in cui i redditi vengono fisicamente prodotti. Per chi invece non ha la residenza in Irlanda, i redditi soggetti a tassazione sono soltanto quelli con fonte irlandese, ovvero da impiego, commercio o professione. Diverso quindi il caso dei redditi finanziari.

Altro elemento da considerare sono però i requisiti in base a cui una persona può essere considerata residente in Irlanda: devono infatti passare di media almeno 183 giorni in un anno all’interno della nazione. Per i privati, infine, è opportuno sapere che anche i domiciliati nell’isola sono soggetti ad una imposta fissa.

In Irlanda, inoltre, il sistema di tassazione funziona in maniera diversa per i redditi da lavoro dipendente e per quelli da lavoro autonomo. Sui redditi da lavoro dipendente si paga quando si guadagna, mentre sui redditi da lavoro autonomo ci si basa sull’autoaccertamento.

Per quanto riguarda invece il settore del business, in Irlanda le società sono tassate sulla base della loro forma giuridica – ne esistono 4 tipi principali -, mentre si paga un’aliquota al 12,5 per cento sui redditi da commercio e una al 25 per cento sulle attività non commerciali. Anche in questa nazione, inoltre, si paga l’imposta sul valore aggiunto, che è pari a circa il 23 per cento, ed è a carico di chi effettua cessioni di beni e servizi.

Per avere ulteriori informazioni, infine, sul sistema fiscale irlandese, si può consultare il sito ufficiale dell’Amministrazione Fiscale Irlandese – www.revenue.ie – oppure quello dell’Irish Taxation Insitute – www.taxireland.ie.

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