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Londra e il Regno Unito vogliono lasciare l’UE – Le possibili conseguenze

 Da decenni ormai le terre oltre la Manica rappresentano per moltissimi italiani ed europei in particolare un porto abbastanza sicuro nel caso in cui si desideri iniziare una nuova vita all’estero. Stiamo parlando dell’Inghilterra, cioè del Regno Unito, con la sua capitale Londra come polo di attrazione privilegiato. Buona parte dei rapporti che il paese intrattiene con il resto d’Europa viene però mediato dall’appartenenza di questa nazione all’Unione Europea, scelta che ormai conta diversi anni. Ma questo stato di cose potrebbe venire presto a cambiare e l’Inghilterra trasformarsi un paese non più così ospitale come un tempo. 

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Sia l’Inghilterra di David Cameron che la Londra di Boris Johnson, infatti, stanno valutando la possibilità di uscire fuori dall’Europa. Se questo accadesse ci sarebbero sicuramente importanti ripercussioni sul mercato del lavoro estero in Europa, a scapito soprattutto di paesi come l’Italia, che da tempo esportano la propria forza lavoro in questa nazione. 

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Conseguenze tuttavia, ci sarebbero anche per paesi che detengono flussi migratori verso il Regno Unitio piuttosto consistenti da diverso tempo, come il Portogallo o la Romania. La situazione, quindi, da parte di coloro che hanno intenzione di trasferirsi a vivere e lavorare a Londra e nel Regno Unito, dovrà essere monitorata con attenzione nei prossimi mesi.

Londra e l’Inghilterra vogliono uscire dall’Europa

In merito a questo argomento, intanto, la nazione e gli stessi partiti politici inglesi appaiono sempre più divisi, dal momento che si tratta di una questione molto sentita ormai a livello nazionale.

Il premier David Cameron, alla guida del paese, ha ad esempio pensato di risolvere l’annoso dilemma dell’uscita o meno dall’Unione Europea con un referendum popolare, in modo tale da lasciare i cittadini liberi di scegliere. Il referendum dovrebbe avere luogo il prossimo anno, nel 2015, in caso di vittoria elettorale da parte dello stesso.

Molta più fretta di prendere una decisione in merito ha invece il sindaco di Londra Boris Johnson, che sostiene che al di fuori degli schemi europei la capitale potrebbe crescere maggiormente. Per questo motivo ha infatti commissionato uno studio economico volto a valutare gli impatti di una tale decisione sull’economia del paese. 

Come capitale di una nazione non più all’interno dell’Unione Europea, Londra sarebbe costretta a perdere circa 1,2 milioni di posti di lavoro, un colpo abbastanza elevato anche se la sua economia è incentrata sulla finanza e le multinazionali estere. L’Europa, del resto, per reggere il passo di Londra, sostiene il suo sindaco, avrebbe bisogno di riformarsi profondamente e di accelerare sulla ripresa.

Gli economisti hanno così studiato tre diversi scenari per l’uscita dell Regno Unito dall’UE, concludendo, per fortuna, che una Gran Bretagna al di fuori dell’Unione Europea sarebbe senza dubbio più debole di quanto è adesso e indurrebbe una riduzione sostanziale del PIL. Uscendo dall’Unione Europea Londra assumerebbe dei rischi molto alti, ragione per cui per il momento le ipotesi di una uscita netta dall’Europa sarebbero da valutare con molta attenzione e da utilizzare solo per spingere l’UE verso le riforme.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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