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Novità studi di settore in arrivo

 I professionisti di mezza Italia sono in subbuglio: gli studi di settore stanno per conoscere nuove e importanti novità, e a preannunciarle è il numero 1 dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, che ne illustra alcune delle principali innovazioni, precisando tuttavia che prima di licenziare le novità, saranno sentiti in maniera approfondita i vari enti rappresentativi delle singole professioni.

Befera spiega innanzitutto che la riforma si è resa necessaria “perchè questo sistema non è adatto di per sé a misurare la fede fiscale del soggetto”. Di qui l’opportuna volontà di procedere a un rapido restyling, che nei prossimi mesi dovrebbe prendere corpo.

“I ricavi del lavoro intellettuale non possono sempre essere calcolati in base a parametri automatici, per questo vanno trovati dei nuovi criteri insieme a voi professionisti” – ha dichiarato il direttore dell’Agenzia durante un recente convegno, per poi lanciare una nuova apertura: “Le direzioni territoriali hanno ricevuto una direttiva che impone di non applicare il sistema presuntivo in maniera automatica. Anzi invito chiunque di voi riscontri delle anomalie in tal senso a segnalarcele”.

Effettivamente, il restyling preannunciato sembra essere per certi versi un atto dovuto nei confronti dei liberi professionisti, considerato che molte delle tariffe professionali che oggi sono prese come riferimento dagli studi di settore, di fatto, non esistono più.

Le parole di Befera hanno trovato un buon accoglimento da parte di una grande fetta dei rappresentanti di settore: “Viviamo in un paese dove l’economia sommersa rappresenta circa il 16% del pil, con 120  miliardi di euro sottratti allo stato ogni anno; il ruolo a cui siamo chiamati è delicatissimo, soprattutto in un momento di crisi economica, ma questo forte impegno sta dando i suoi frutti, come dimostrano i 35 miliardi recuperati negli ultimi tre anni. È fondamentale però alleggerire le tensioni sociali in essere e in questo anche chi opera quotidianamente a contatto con i contribuenti, vale a dire i professionisti, può dare il proprio contributo”.

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