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Le pensione, un difficile traguardo

Il 2011 segna un passo importante: ci lasciamo sempre di più alle spalle il vecchio sistema eliminando altri vantaggi che avevamo acquisito.

In effetti, siamo passati da un sistema a ripartizione di tipo retributivo a uno meno vantaggioso di tipo contributivo. Non solo, è anche cambiato radicalmente il sistema  della totalizzazione e costa più caro trasferire i contributi all’Inps.

Dal 1 gennaio del 2011 percepiremo l’assegno di pensione con un ritardo di almeno 12 mesi, il lavoratore autonomo dovrà aspettare almeno 18 mesi. Non è finita, perché ci aspettano nuove scadenze.

Con il 2011 vedremo all’opera il sistema della finestra mobile, dallo stesso anno è stato  modificato anche il sistema delle quote con nuovi limiti e anzianità da tenere presente.

Da quest’anno è anche confermato dal governo la nuova età pensionabile per le donne del pubblico impiego, si inizia da 61 anni. Non solo, il 2011 è anche l’ultimo anno per dipendenti pubblici di poter usufruire dell’esonero dal servizio.

Con il 2012 diventa obbligatorio l’innalzamento a 65 anni di età dell’età pensionabile per le donne del pubblico impiego.

Nel 2013 dovranno essere adeguati l’importo delle pensioni con i nuovi coefficienti per il calcolo contributivo delle pensioni, una norma che riguarda tutti i lavoratori. Non solo, nello stesso anno verranno rideterminate le quote con l’entrata a regime dei nuovi requisiti finalizzati per l’accesso al diritto di percepire l’assegno pensionistico.

Fortunatamente il 2014 non ci porterà, fino ad ora, nessuna sorpresa.

Con il 2015 si applicheranno il meccanismo automatico dell’aumento dell’età di pensionamento in relazione della crescita della speranza di vita che dovrà essere rilevata dall’Istat.

In sostanza, con la finestra mobile si accede, già da adesso, alla pensione a 66 anni, dopo il 2015 dovremo fare i conti, in modo automatico e trasparente, con il nuovo meccanismo di adeguamento, ovvero chi inizia oggi a lavorare andrà in pensione, con tutta probabilità, ad almeno a 70 anni.

In prospettiva, avremo una pensione sempre più sottile e lasceremo il lavoro sempre più tardi…

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