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Smart working nella Pubblica Amministrazione, ecco le novità

A partire dallo scorso primo agosto fino al prossimo 15 settembre, ci sarà una sostanziale conferma di quello che, con il passare del tempo, è diventato uno strumento molto importante per un po’ tutte le Pubbliche Amministrazioni. Stiamo facendo riferimento allo smartphone, che è stato incentivato da più addetti ai lavori e che sembra abbia trovato finalmente una sua dimensione nell’ambito della PA.

Quindi, a partire dal primo di agosto fino al 15 settembre ci sarà un largo uso del lavoro agile, sempre tenendo conto di quello che sono gli standard da rispettare a livello di continuità, efficienza, regolarità e qualità dei servizi che vengono messi a disposizione ai cittadini così come ale imprese.

È quanto è stato previsto da parte della circolare numero 9 del 2 agosto 2021, che è stata diffusa da parte del Ministero del Lavoro, che mette a disposizione una folta serie di informazioni in seguito alla proroga dello stato di emergenza da parte del Governo fino al prossimo 31 dicembre.

Un documento di prassi che, in sintesi, ha ribadito come si debba incentivare il lavoro agile, senza dimenticare i requisiti principali da rispettare, diffondendo anche le indicazioni che riguardano il decreto legge 52 del 22 aprile 2021, che ha poi ricevuto adeguata conversione in legge il 17 giugno 2021 con la legge numero 87.

Quindi, è stata proprio la decisione con cui è stato prorogato lo stato di emergenza, di fatto, a prolungare anche il lavoro agile in forma semplificata, che andrà avanti fino al 31 dicembre di quest’anno,. Una modalità che dovrà essere sfruttata sempre e comunque in maniera indipendente rispetto alla percentuale prestabilita, ma in ogni caso si dovrà comunque attenere a principi come quello di efficienza, qualità ed efficacia dei servizi che vengono proposti.

In ogni caso, sono state modificate diverse regole che erano state introdotte all’epoca da parte del decreto Rilancio, che andava a stabilire la percentuale minima di ricorso al lavoro agile all’interno della PA al 50%. 

L’innovazione principale, quindi, è andata in porto ed era quella che prevedeva la soglia massima del 50%. Di conseguenza, il lavoro agile potrà essere adottato evitando di vincolarsi a qualsiasi soglia percentuale prestabilita, ma viene ancorato direttamente ad alcuni principali fondamentali dell’azione della PA, ovvero l’efficacia, efficienza e qualità dei servizi che vengono proposti ai cittadini, ma anche alle imprese, come è stato ben messo in evidenza da parte della circolare che è stata diffusa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dello scorso 2 agosto. 

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