
Dicembre è mese tradizionalmente florido per le assunzioni: complice lo shopping natalizio, sono sempre di più le piccole e le medie imprese (prevalentemente nel settore del commercio), che si affidano a lavoratori “a tempo” per poter sfruttare nel migliore dei modi il picco di consumo di fine anno da parte della clientela privata. Ma, appunto, di lavoratori a tempo si tratta.
E i lavoratori a tempo indeterminato? I posti “fissi” concretizzati nel mese di dicembre sarebbero solamente il 29% del totale. In termini più concreti, delle nuove 92 mila assunzioni che le aziende effettueranno in questi giorni (e fino al 31 dicembre 2010), poco più di 25 mila sarebbero a tempo indeterminato mentre la stragrande maggioranza sarà relativa all’adozione di una forma contrattuale più precaria.
Incentivi alle imprese che sul territorio della Regione Piemonte assumono i manager aventi un’età sopra i 50 anni. E’ questa, in ordine di tempo, l’ultimissima misura di sostegno all’occupazione annunciata dall’Amministrazione regionale nell’ambito di risorse, che saranno messe a disposizione delle imprese, frutto di un accordo tra il Ministero del Lavoro, attraverso Italia Lavoro, la Regione Piemonte, Manageritalia e la Federmanager. Secondo quanto ha dichiarato l’Assessore regionale Claudia Porchietto, la misura può permettere da un lato ai manager over 50 di evitare l’emarginazione, e dall’altro alle aziende di poter far leva sull’esperienza, sulla competenza e sulla professionalità di persone altamente qualificate.
Si chiama “Lavoro in chiaro“, ed è un Progetto di rilancio dell’occupazione sul territorio laziale, grazie a risorse pari a 10 milioni di euro, a favore dei lavoratori svantaggiati. Il Progetto è stato presentato nella giornata di ieri da Renata Polverini, presidente della Regione Lazio, e da Mariella Zezza, Assessore al Lavoro e Formazione, anche con l’obiettivo non solo di stabilizzare o inserire i lavoratori, ma anche di far emergere le posizioni di lavoro in nero. Nel dettaglio, il Progetto “Lavoro in chiaro” è destinato ai lavoratori che sono senza un posto di lavoro da oltre sei mesi, a quelli che hanno un’età superiore ai 50 anni, ma anche a quelle persone che hanno una o più persone a carico, o che hanno un basso grado di scolarizzazione. Andando ad aiutare le persone più svantaggiate, l’Amministrazione mira così da un lato a sostenere le fasce deboli della popolazione, e dall’altro a rimettere in moto l’occupazione sul territorio laziale.
In Lombardia per la ripresa delle assunzioni occorre aspettare ancora; lo stesso, invece, non dicasi per l’economia che, invece, dovrebbe riprendere a crescere al traino della domanda estera rispetto a quella interna. E’ questa, in sintesi, la fotografia scattata dalla Camera di Commercio di Milano analizzando i dati dal 2008 ad oggi di Unioncamere Lombardia – Prometeia, in base ai quali sono state effettuate delle previsioni per l’economia lombarda nel nuovo anno. Nel complesso, quindi, per l’economia lombarda la ripresa è alle porte ma, come accennato, chi nella regione ha perso il