Come diventare insegnante di inglese in Cina

Se cercate un modo per avere una totale immersione nella vita e nella cultura cinese potete anche pensare di svolgere il vostro lavoro di insegnante di inglese all’estero. Fare l’insegnante di inglese in Cina è più facile di quello che si pensa, perché questo paese che si sta aprendo all’occidente è alla ricerca di persone che possano insegnare nelle scuole e nell’università. La richiesta di personale madrelingua è sempre molto alta. 

Lavorare in Cina – Come trovare lavoro

 Continuiamo in questo post il nostro viaggio in estremo oriente alla scoperta del mercato del lavoro e delle opportunità professionali che può riservare agli occidentali uno dei più importanti paesi emergenti dell’ultimo decennio: la Cina. La Cina è infatti il grande gigante giallo che in modo più o meno palese muove e orienta in questo periodo l’economia di molti stati del mondo, che non possono fare a meni di subirne in vari modi l’influenza. Per i lavoratori desiderosi di iniziare una nuova vita professionale all’estero, quali possibilità ci sono? 

Lavorare in Cina – Documenti e permessi necessari

 La Cina è uno dei paesi asiatici che da alcuni anni a questa parte sta vivendo il più veloce sviluppo economico e quell0 che solo fino a dieci anni fa era un paese relegato ad oriente, molto lontano, in tutti i sensi, dall’Europa, oggi si dimostra decisamente al passo con tutti i ritmi dei paesi occidentali. Anzi, con risultati che portano questi ultimi a finire in secondo piano. La Cina incarna quindi in pieno la tipologia del paese emergente. E’ naturale, dunque, per molti italiani, pensare di trasferirsi a lavorare in questa nazione, spesso spinti anche dalle proprie aziende italiane, che sempre più di frequente delocalizzano la produzione dove la manodopera ha costi inferiori. 

Lavorare in Cina – Mercato e opportunità di lavoro

 Continuiamo anche in questo post a parlare del mercato del lavoro cinese, al quale abbiamo già dedicato un precedente articolo. La Cina è oggi infatti la seconda potenza economica mondiale e quindi non è sicuramente fuori dal comune pensare di cogliere altre opportunità lavorative in questo paese attraverso un trasferimento. Le condizioni di vita e di lavoro, però, per tanti motivi, possono essere molto diverse da quelle che si incontrano in italia e negli stati occidentali in generale. 

Lavorare in Cina

 In un blog che tratta di lavoro all’estero non poteva di certo mancare un post su quella che attualmente è la seconda economia mondiale per importanza dopo quella degli Stati Uniti, in grado di contare su una forza lavoro risultante da oltre 1,3 miliardi di persone. Stiamo parlando della Cina, il grande gigante giallo che oggi cresce a ritmi smisurati, coinvolgendo e a volte fagocitando economie minori.

Tirocinio in Cina

 Fare un tirocinio in Cina non è mai stato molto semplice. Oltre alle difficoltà di rapportarsi con un mondo fondamentalmente nuovo e “diverso” (per approcci professionali e lingua), sono stati piuttosto scarsi gli accordi istituzionali in grado di favorire e supportare la migrazione temporanea degli studenti italiani (qui un nostro approfondimento sull’utilità degli stage in fase di selezione) verso le università e le aziende cinesi. Ebbene, una recente intesa potrebbe aiutare a superare questo ostacolo, aprendo le porte alla generazione di nuovi talenti e professionalità.

Imprenditoria giovanile, quale è il segreto delle aziende cinesi?

Il dato diffuso dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre è davvero sorprendente. Nonostante il periodo di evidente crisi economico finanziaria, infatti, le imprese cinesi – spesso guidate da imprenditori davvero molto giovani – sono cresciute nel nostro Paese del 150% durante gli ultimi otto anni. Un ritmo incredibilmente sostenuto, che non ha praticamente uguali, per dimensione e proporzione di incremento, nella Penisola.

Lavoro Lombardia: assunzioni personale immigrato in calo

 Nel nostro Paese, dal fronte occupazionale, sono tempi duri anche per gli immigrati, con le imprese che, in linea con la tendenza generale, tagliano rispetto ai livelli precrisi il numero delle assunzioni di cittadini stranieri. Prendendo a riferimento la Lombardia, ed in particolare l’area di Monza e Brianza, negli ultimi cinque anni c’è stato un saldo negativo di posti di lavoro di immigrati pari a quasi 1.000 unità. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in accordo con un’elaborazione effettuata prendendo a riferimento i dati del Registro delle Imprese e quelli del Sistema Excelsior; in particolare, dal 2005 al 2010 la quota di assunzioni non stagionali di lavoratori immigrati, rispetto al totale, è crollata dal 32,7% del 2005 ad appena il 16,9% di quest’anno. L’Ente camerale ha inoltre effettuato una rilevazione per quel che riguarda la quota di lavoratori stranieri più rilevante in Lombardia, ovverosia quelli aventi nazionalità cinese.

Cina: dipendenti controllati anche in bagno

In Cina, un’azienda privata cinese di Nanchino, nella provincia dello Jiangsu, ha installato nella propria fabbrica un congegno per controllare tutte le attività dei dipendenti, mettendo in evidenza ogni loro errore e facendone rapporto automatico ai vertici dell’azienda. A questo punto l’impiegato viene richiamato e a volte multato.

E’stato stabilito ad esempio che i suoi impiegati ed operai non possano trascorrere alla toilette in tutto più di 400 minuti al mese ed alla fine del mese un rapporto evidenzia il numero dei minuti trascorsi in bagno da ciascuno.

Secondo quanto riportato dalla stampa locale cinese e da alcuni blog, questo mese, ad esempio, 13 persone che avevano oltrepassato di meno di 50 minuti questo limite massimo e sono stati ammoniti verbalmente e avvisati che, se ripeteranno l’errore, il mese prossimo verranno multati con uno yuan per ogni minuto extra.