Interessante precisazione del Garante della Privacy in merito al decreto del Ministro del Lavoro del 27 ottobre 2004, contenente le indicazioni per l’attuazione della legge sui benefici previdenziali in favore dei lavoratori esposti all’amianto ,tra l’altro, all’art.3 ,comma 5,prevede che nel caso di aziende cessate o fallite, qualora il datore di lavoro risulti irreperibile, il curriculum lavorativo di cui al comma 3 è rilasciato dalla direzione provinciale del lavoro, previe apposite indagini.
Infatti, il Garante, con Provvedimento 21 marzo 2012 n. 115, cui si era rivolto l’Inps a seguito della richiesta di una DPL di ricevere comunicazione di dati dal predetto Istituto per la ricostruzione del curriculum professionale di alcuni lavoratori richiedenti i richiamati benefici per gli esposti all’amianto.
Secondo il Ministero le finalità istituzionali che giustificherebbero la menzionata comunicazione risiederebbero nell’attività di indagine prevista dal menzionato art. 3 ed affidata alle Direzioni provinciali del lavoro, volta a consentire la ricostruzione del curriculum lavorativo dei lavoratori esposti all’amianto nei casi in cui il datore di lavoro, cessato o fallito, sia irreperibile (cfr. nota 29 dicembre 2011, prot. 34667).
L’Inps, attraverso la sua circolare n. 61 del 7 maggio 2012, informa che per effetto di quanto previsto dalla legge 14/2012, la salvaguardia del diritto alle prestazioni pensionistiche liquidate con il riconoscimento del beneficio previsto in caso di lavoro svolto con esposizione all’amianto è applicata alle pensioni liquidate con provvedimenti adottati dal primo aprile 2009 al 28 febbraio 2012.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha emanato un decreto in riferimento della riduzione dei premi Inail spettante alle imprese artigiane, ai sensi dell’articolo 1, comma 780 e 781, lett. B) della legge 27 dicembre 2006 n. 296 sull’ammontare complessivo dei premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali è stabilita, per l’anno 2011, in misura pari al 7,01%.
L’Inail, il nostro ente che si occupa della tutela dei lavoratori nei luoghi di lavoro, ha deciso di offrire un aiuto per meglio utilizzare i climatizzatori in ambito lavorativo. In effetti, con l’arrivo dell’estate il ricorso al climatizzatore è inevitabile anche se, spesso, questi apparecchi vengono utilizzati in modo improprio. Per prima cosa per la norma UNI 10339 si intendono climatizzatori quegli apparecchi che sono in grado di realizzare e mantenere simultaneamente negli ambienti condizioni termiche, igrometriche (tasso di umidità, ndr) e velocità dell’aria comprese entro i limiti richiesti per il comfort della persona.
L’Inail ha dichiarato che nel 2011 sono diminuiti gli infortuni e le morti sul lavoro. L’andamento infortunistico dello scorso anno segnala infatti una riduzione del 6,4% degli infortuni complessivi, con passaggio da quota 776 mila unità a 726 mila denunce. Un passo indietro di 50 mila unità, che si accompagna a una positiva riduzione del 4,4% degli infortuni mortali, che passano dalle 973 denuce del 2010 (che per la prima volta era, a sua volta, inferiore alle 1.000 unità) alle 930 denunce del 2011 (dato ancora provvisorio).
Per la giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, l’Agenzia internazionale punta il riflettore su un settore produttivo – quello legato all’uso di tecnologie e di modalità più rispettose dell’ambiente – in grande sviluppo ma, proprio perché “nuovo”, per molti aspetti ancora ignoto sul fronte del rischio infortunistico.
Il commissario straordinario dell’Inail in un recente convegno a coronamento del progetto “Sis” promosso dall’Istituto con Confindustria ha ribadito che la sicurezza sul lavoro è un fenomeno primario. L’evento è stato voluto a coronamento del progetto Sis promosso dall’Istituto insieme alla confederazione di viale dell’Astronomia e in collaborazione con Federmanager e Fondirigenti. Presenti alla giornata anche il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
Il prossimo 30 aprile è il termine ultimo, anche se si ritiene che sarà ulteriormente spostato in avanti, per i datori di lavoro di procedere alla specifica valutazione del rischio di esposizione a campi elettromagnetici.
Età, orari e turnover sono i tre fattori che incidono profondamente sullo stress da lavoro: questo è il risultato di uno studio condotto dalla Provincia di Bologna e che ha coinvolto i dipendenti di 13 aziende pubbliche e di 144 private.