Il decalogo per il colloquio di lavoro

Colloquio di lavoro? Che paura! Sono molti i potenziali candidati che alla vigilia di un colloquio di lavoro non sanno comportarsi, cosa dire .. E’ fondamentale riuscire a trasmettere al selezionatore serietà, professionalità e voglia di imparare. E poi?

Risponde a questa domanda Gi Group, un’agenzia per il lavoro che propone un decalogo di consigli per riuscire a sfruttare al meglio l’occasione di un colloquio di lavoro, specie in un periodo di generale difficoltà come quello attuale in cui le occasioni di lavoro sono meno numerose che in passato.

Per entrare (o rientrare) nel mercato del lavoro si ricorre al chirurgo plastico

 Può sembrare assurdo soprattutto perchè il periodo della crisi non è ancora finito eppure sembra che oltreoceano per entrare o rientrare nel mercato del lavoro si ricorra con facilità al bisturi. Proprio così: in una società in cui l’apparenza conta (anche troppo) le donne che hanno dedicato ad esempio gran parte della vita alla casa e ai figli si vedono quasi costrette a recarsi dal chirurgo estetico per eliminare le rughe ed essere di nuovo competitive nel mercato del lavoro.

Alessandro Gennai, chirurgo plastico di Bologna socio dell’Eafps, European academy of plastic surgery dice

Mi è capitato di avere richieste per un ringiovanimento al volto per questioni direttamente legate al lavoro. Più spesso mi è successo di fare dei “ritocchini” per togliere qualche anno a donne che, dopo essere state a casa per anni a fare le madri, hanno deciso di riprendere a lavorare. Di solito è una scelta che si fa soprattutto per sentirsi meglio con se stessi: in questo modo si acquista sicurezza, un fattore molto positivo anche nelle situazioni lavorative

Donne: discriminate sul posto di lavoro?

Secondo voi esistono dei lavori che potremmo definire “tipicamente femminili“? Forse sì. Sono stati compiuti numerosi studi e ricerche. Noi vi vogliamo parlare in particolare di una ricerca compiuta da Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione dei Lavoratori).

Lo studio comincia prendendo in esame due diverse ipotesi. La prima, che si riferisce alla cosiddetta crowding hypothesis (ed è stata coniata da Bergmann nel 1974) afferma che sarebbero gli stessi datori di lavoro ad escludere le donne da particolari professioni , quelle maschili. Questo porta ad un affollamento delle donne lavoratrici in altre occupazioni, chiamate occupazioni femminili. L’offerta di forza lavoro femminile verso queste occupazioni aumenta con la spiacevole conseguenza della diminuzione dei salari.

Stefania: una storia inventata ma con un fondo di verità

Questa è una storia inventata ma forse lo è solamente fino ad un certo punto (molti di voi siamo certi si riconosceranno). Stefania è una giovanissima neo laureata senza esperienza ma con tanta voglia di imparare e soprattutto di lavorare. All’inzio del percorso di studi ha scelto una facoltà che sembrava aprire molte opportunità di lavoro: la facoltà che decise di frequentare era la tanto discussa facoltà di scienze della comunicazione.

I problemi per la nostra Stefania cominciarono subito. Infatti vivendo in una piccola città di provincia l’unica prospettiva per lei era quella di andare a studiare in un’altra città. I genitori vedendo la grinta e la volontà di questa giovane l’assecondarono e con tanti sacrifici le permisero di recarsi a Roma.

Donna, lavoratrice e mamma: equilibrio possibile?

 La notizia è dello scorso mese di gennaio ma le indagini si sono chiuse solamente qualche giorno fa. Stiamo parlando di Catherine Bailey, 41 anni, avvocato di successo e madre di 3 bambine. La donna è morta gettandosi in una fredda sera di gennaio tra le nelle acque del Tamigi.

Prima di morire ha inviato un sms al marito

Mi dispiace, Un grande bacio. Manda tutto il mio amore alle ragazze. Tienile strette (Via|Leggo.it)

Ora, si è arrivati alla conclusione che la donna soffrisse di depressione post parto. Depressione che colpisce moltissime donne. Forse il lavoro e il dover crescere tre bambini per lei era un “peso eccessivo”.

Non solo lavoro! Ho anche una famiglia

 Secondo voi i lavoratori sono stressati? Secondo noi, sì. Ed a poco servono le giornate “No Tecnostress Days“: 100 giornate all’insegna del relax“, giornate all’insegna del benessere che da giugno a settembre accompagneranno i vacanzieri in alcune località marittime se poi in pratica pensiamo sempre a quel cliente che non ha risposto alla mail oppure al contratto da chiudere in fretta. E  pc e cellulari continuano a fare capolino come se oramai fossero dei membri acquisiti della famiglia. Certo è che questo non è affatto salutare ma non possiamo negare per alcuni di noi si ha proprio la necessità di continuare a leggere mail o controlllare il web anche durante le tanto desiderate vacanze.  Dovremmo però  imparare a controllarci: facile a dirsi ma complicato poi da mettere in pratica, vero?

Monza: cercasi customer assistant per istituto bancario

 Articolo1, agenzia per il lavoro (UnoHolding Family) ricerca per importante istituto bancario un Customer Assistant.

La ricerca in dettaglio:

1 Customer Assistant

Il candidato avrà le mansioni di:

• Gestire con rigore e in linea con le norme di sicurezza i valori della filiale (contanti, carte di debito/credito, cambiali, assegni circolari, libretti di deposito, carnet assegni, etc.)

• Garantire l’attività operativa di sportello (invio back office, utenze, rid, stanza assegni, pagamento Riba, quadrature serali, etc.)

• Gestire l’apparecchiatura atm assicurandone il funzionamento senza interruzioni in funzione delle norme della Banca sulla sicurezza

• Garantire l’accoglienza al cliente, gestendo eventuali attese

• Cogliere opportunità di cross selling (vendita carte bancomat, domiciliazione utenze, bonifici in ordine permanente, etc.)

• Segnalare al Branch Manager e al Relationship Manager possibilità di sviluppo commerciali sulla base dell’operatività e delle informazioni della clientela

• Segnalare tempestivamente problemi e rischi operativi al Branch Manager

• Occuparsi, in linea con le direttive del Branch Manager, delle forniture economali.