Ci sarebbe tanto da dire sulle tendenze di lavoro 2025. Il mondo del lavoro sta attraversando una fase di profonda trasformazione, come evidenziato da un nuovo vocabolario HR che include termini come “Quiet Cutting”, “Boomerang Employees” e “Great Exhaustion”. GoodHabitz ha stilato un glossario per aiutare i professionisti delle risorse umane a navigare attraverso queste dinamiche emergenti.

Massima attenzione alle tendenze di lavoro 2025
Il contesto attuale è segnato dalla “Great Exhaustion”, un’evoluzione del “Quiet Quitting” e delle “Great Resignation”, in cui i lavoratori mostrano crescente insofferenza verso la carriera tradizionale e una minore motivazione, sfociando in dimissioni o in un adempimento svogliato dei compiti. Una ricerca GoodHabitz-YouGov del 2024 rivela che quasi un terzo dei lavoratori italiani ha cambiato o desidera cambiare impiego a causa della stanchezza lavorativa, con una percentuale più alta tra i giovani under 44.
Oltre alla retribuzione, l’insoddisfazione deriva dalla ricerca di un percorso più in linea con le proprie attitudini (25%) e dal desiderio di un cambio vita (26%). Parallelamente, il concetto di “carriera tradizionale” si sta erodendo, con il 40% dei dipendenti che segue percorsi lavorativi non lineari. Il glossario del lavoro del futuro include tendenze come il “Quiet Cutting”, dove le aziende riassegnano i dipendenti invece di licenziarli, e i “Boomerang Employees”, lavoratori che ritornano in aziende precedentemente lasciate.
I “Green Collar Jobs” focalizzati sulla sostenibilità ambientale stanno guadagnando importanza, mentre la “Leadership Blue Ocean” promuove l’innovazione in mercati inesplorati. La “Leadership Empatica” valorizza le emozioni dei dipendenti, e il “Reverse Mentoring” vede i giovani insegnare ai colleghi più anziani. Il “Talent Cloud” espande il pool di talenti a livello globale, e l'”Augmented Workforce” integra IA e automazione senza sostituire il personale.
Il “Neurodiversity Hiring” riconosce il valore delle diverse abilità cognitive, e lo “Skill based Recruiting” si concentra sulle competenze pratiche. In questo scenario di cambiamento, le “human skills” emergono come cruciali. Competenze trasversali come il problem solving (92%), la gestione dello stress (90%) e il lavoro di squadra (88%) sono considerate fondamentali.
Queste soft skills aiutano a scoprire nuove predisposizioni (81%), sviluppare il talento (79%) e costruire la carriera ideale (74%). Investire nella formazione continua e nello sviluppo di queste competenze è essenziale per la retention dei talenti e per promuovere un ambiente lavorativo dinamico e inclusivo.
Paolo Carnovale di GoodHabitz sottolinea come le human skill siano diventate una necessità imprescindibile per affrontare le sfide future con resilienza e innovazione, e come un impegno concreto nella crescita personale e professionale sia fondamentale per attrarre, motivare e trattenere i talenti. Occhio dunque alle tendenze di lavoro 2025.