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Tutela esodati: novità per lavoratori privati, Poste e PA

 Una circolare ministeriale comunica le nuove soluzioni per la tutela di esodati di aziende private, Poste Italiane e Pubbliche Amministrazioni, oltre che per gli esonerati dal servizio, per chi ha stipulato accordi cartacei o ha accettato offerte per non perdere lo status di lavoratore in mobilità.

Purtroppo il Governo non ha ancora dato risposte ad altre migliaia di lavoratori in attesa di soluzioni, pur a distanza di un anno dall’entrata in vigore dalla Riforma delle Pensioni: una delusione per chi sperava nella Legge di Stabilità 2013 per risolvere il problema.

Comunque, con la nota n. 1196/2012 il Ministero del Lavoro comunica una soluzione per chi ha stipulato accordi individuali, una soluzione che prevede la tutela per gli esodati anche per coloro che hanno firmato tali accordi, in sede di contrattazione collettiva, con scadenza 31 dicembre 2011, se possono darne prova mediante un documento cartaceo firmato sia dal lavoratore che dal datore di lavoro o dall’azienda responsabile.

Prevista una tutela esodati anche per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, ma sono nel caso che siano in possesso di un attestato formale di esonero dal servizio antecedente alla data del 4 dicembre 2011.

E infine, per i dipendenti di Poste Italiane la tutela esodati è prevista anche in caso di accordi individuali di incentivo all’esodo, firmati entro il 31 dicembre 2011, in base alla comunicazione inviata da Poste S.p.a. al Ministero del Lavoro.

Altra novità: saranno accolte le domande dei lavoratori esodati che abbiano accettato offerte di nuova occupazione come lavoratori subordinati in mobilità dopo la risoluzione del rapporto di lavoro. Una circolare ministeriale ne spiega le motivazioni: accettare queste offerte di lavoro rappresentava una necessità di vita. E per questo motivo è stato deciso che queste domande devono essere accolte perché accettare tali offerte di lavoro risultava essere una necessità per non perdere lo status di lavoratore in mobilità.

In effetti, all’inizio, secondo disposizioni esplicite del Ministero del Lavoro, le domande di accesso alla tutela esodati non dovevano essere accolte nel caso di esodati che avevano trovato una nuova occupazione dopo la data di risoluzione del rapporto di lavoro.

APPROFONDIMENTI
*Un Fondo di Salvaguardia per la tutela dei lavoratori esodati
*Riforma del lavoro, norme anche per i lavoratori pubblici

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