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Una scuola senza radon

 L’INAIL ha messo a punto una guida divulgativa rivolta al mondo della scuola, intesa sia come “laboratorio formativo delle persone” sia come sede lavorativa del personale docente e non docente con l’intento di affrontare il tema degli effetti connessi all’esposizione al radon presentando il tema in modo preciso e chiaro.

Per il Direttore del Dipartimento Igiene del Lavoro dell’INAIL, Sergio Iavicoli,

“Una scuola senza radon” descrive gli elementi conoscitivi di base inerenti il “tema radon”, i principi fisici sui quali si fondano i metodi per la misurazione della sua concentrazione in aria, le informazioni generali circa le modalità di ingresso negli ambienti interni e le possibilità di intervenire per rimuoverlo
in modo semplice, chiaro ed efficace.”

La guida offre un interessante strumento per far comprendere alla gente il problema, ad esempio, nella guida si legge quali sono i fattori climatici che influenzano la presenza del radon, ovvero la temperatura (la presenza di impianti di riscaldamento nel periodo invernale aumenta la differenza di temperatura tra interno dell’edificio e sottosuolo, accrescendo l’effetto “camino”), l’umidità e la polverosità (entrambi agiscono aumentando la percentuale di figli del radon legati al pulviscolo nell’aria), la pressione atmosferica (una sua diminuzione favorisce l’ingresso del gas radon), la velocità del vento con la differente velocità dell’aria tra esterno ed interno crea una leggera depressione interna che favorisce l’ingresso del radon dal suolo nell’edificio (il cosiddetto “effetto vento”).

Non solo, ricordiamo che il rischio da radon rientra tra gli agenti di rischio fisici. La protezione dei lavoratori da questi fattori è uno degli obiettivi perseguiti dai Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro delle ASL. Nel caso di attività a) o b), l’attività di vigilanza e controllo delle ASL è diretta a valutare gli adempimenti messi in atto dal datore di lavoro, nel nostro caso il Dirigente Scolastico.

In particolare verifica che nel documento di valutazione del rischio sia stato inserito il radon tra i fattori fisici.

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