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Disoccupato? No lavoro in nero!

Sono ancora tante, troppe le persone che pur di non restare a casa accettano lavori in nero: questo significa nessuna copertura assicurativa, nessun contributo, niente di niente! Vengono fatte anche azioni concrete, come quella che in Umbria su iniziativa della CNA (Conferazione Nazionale artigianato) punta a ridurre (e si spera anche ad eliminare) l’abusivismo nel settore dell’artigianatao ma evidentemente non sono sufficienti per sradicare completamente la piaga del lavoro nero.

Lavoro nero pericoloso per il lavoratore ma anche per l’economia del nostro paese. La domanda che vorremmo farvi, per cercare di capire come mai questo fenomeno sia così diffuso è “perchè si accettano lavori senza contratto?

Accanto ad aziende trasparenti e che operano nella legalità se ne possono trovare decine che invece lavorano in piena illegalità e nessuno sembra volere (o poter) far niente: per il nostro futuro sarebbe ora che si facesse qualcosa di concreto!

2 commenti su “Disoccupato? No lavoro in nero!”

  1. Ottima domanda, anche se la rigirerei in modo diverso… Come mai le aziende e le piccole attività artigianali assumono senza contratto regolare? Perchè si da la colpa a chi accetta il lavoro a nero ( ma questo non dovrebbe proprio esistere) spesso chi lo accetta sono persone che hanno bisogno di soldi e l’unica via di uscita è appunto il lavoro a nero, in italia si fanno molti contratti di stage con promesse di assunzione che si concretizano con assunzione finale solo per un 30%(stima positiva, spesso è anche meno)..
    Le piccole aziende dall’idea che mi sono fatto io (non sono del settore) assumono a nero perchè spesso non si possono permettere di pagare le enormi tasse che comporta avere un lavoratore regolare.. non dico sia giusto (per me non lo è) però andrebbero fatti degli aggiustamenti in materia di tasse…
    Nella mia città prendendo in esempio solo la via dove abito che sarà circa 1 km se mi faccio il giro solo dei bar( cito i bar perchè entrandoci vedo chi ci lavora) e non di tutte le attività commerciali trovo circa una 50ina di persone che lavorano a nero.
    Spesso sono ragazze straniere che per 500 euro circa al mese lavorano con turni che vanno ben oltre le 6 ore…
    Il problema è che chi è adibito ai controlli spesso fa finta di nulla (se no solo sulla mia strada in attività commerciali esposte al publico non ci sarebbero tutte ste persone al nero, non oso immaginare nelle piccole aziende cosa succeda…) fanno finta di nulla credo non a causa della corruzione ma proprio per quieto vivere.
    Questo è uno dei motivi per cui i ragazzi in italia non lavorano, all’estero spesso ho visto ragazzi liceali o universitari lavorare in pub, bar, attività commerciali, qui in italia non si vede quasi mai per il semplice fatto che non essendoci i controlli quasi nessuno fa un contratto regolare ad un ragazzo per 4-6 ore al giorno, quando può avere una bellissima ragazza straniera a nero per più di otto ore al giorno sottopagandola esageratamente….
    In America e in Inglilterra che anche sono piene di stranieri il fenomeno del lavoro a nero è molto più basso… chiediamoci il perchè…
    Quindi concludo che il lavoro a nero non è da attribuirsi a chi lo accetta.. ma è da attribuirsi a chi lo propone e chi permette che venga proposto senza effettuare i controlli giusti (perchè se io vado un giorno in un bar e gli faccio la multa per lavoro a nero, vado il secondo giorno e gli rifaccio la multa, questo o chiude o si impara, ma di sicuro smette di proporre contratti a nero).
    Però in italia è permesso tutto, cito il mitico annuncio:
    “Cercasi ragazzo intraprendente con esperienza nella medesima manzione di almeno due anni per stage non retribuito…”
    Distinti saluti Nicola.

    Rispondi
    • Ciao Nicola!

      su queste cose non si dovrebbe restare in silenzio ma parlare!

      Trovo inconcepibile chiedere a qualcuno di fare un lavoro pericoloso senza alcun tipo di tutela: e se poi succede qualcosa?

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