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Unrae: 15.000 posti di lavoro a rischio nel settore auto

A richio 15.000 posti di lavoro nel settore auto. Questo l’allarme lanciato da Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione che rappresenta le Case estere operanti in Italia.

L’incredibile  ascesa della vendita di automobili in Europa, che ha fatto registrare più di un milione e mezzo di immatricolazioni – 1.676.427 secondo l’ACEA, l’Associazione dei costruttori europei – , sembra essersi arrestata.

A marzo, in Italia, si è conclusa la fase nel corso della quale si potevano immatricolare le vetture beneficiate dagli incentivi governativi, perché ordinate entro il 31 dicembre del 2009.

La chiusura delle agevolazioni di Marzo provocherà da Aprile, secondo quanto affermato da Filipponi, un periodo di allarme per i lavoratori del settore auto.

Il calo degli ordini degli autoveicoli stanno facendo registrare, infatti, una forte flessione che si aggira intorno al 20% e 30%.

Questa curvatura in negativo causerà, presumibilmente e secondo le affermazioni del Direttore Generale dell’UNRAE, il possibile rischio della perdita di 15mila posti di lavoro. I settori più colpiti saranno le Reti commerciali e quelle dell’assistenza.

In casa Fiat, nel frattempo, sembra si respiri aria di novità, ma non solo positive. Il prossimo 21 Aprile l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne presenterà il nuovo piano industriale.

Secondo alcune indiscrezioni, con la presentazione del nuovo piano industriale, la Fiat uscirà con una volto completamente rinnovato. Fra le possibilità quella di diminuire i lavoratori e aumentare la produzione. Ciò significherebbe, inevitabilmente, un taglio dei posti di lavoro e una produzione molto più veloce.

I modelli di autovetture prodotte, sempre secondo le indiscrezioni, passerebbero da 12 a 8 con un taglio di circa 5.000 posti di lavoro.

In particolare i tagli riguarderanno lo stabilimento siciliano di Termini Imerese con 1.500 posti in meno, quello piemontese di Mirafiori con un taglio che si aggira intorno alle 2.000/2.500 unità, quello campano di Pomigliano d’Arco con 1.000 posti in meno e quello laziale di Cassino con il taglio di 500 tute blu.

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