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L’abilitazione alla funzione di centralinista

 Per la funzione di centralinista esiste l’albo professionale nazionale dei centralinisti telefonici privi della vista che risulta istituito con la legge 14 luglio 1957 n. 594. L’albo è organizzato su base regionale con specifici compiti e ruoli operativi.

A questo riguardo, gli uffici regionali del lavoro e della massima occupazione provvedono alla iscrizione nell’albo professionale dei privi della vista abilitati alla funzione di centralinista telefonico, residenti nella regione. Al contrario, per le province autonome di Trento e di Bolzano, l’albo professionale è istituito presso i rispettivi uffici provinciali del lavoro e della massima occupazione.

Per la nostra legislazione i privi della vista sono coloro che risultano colpiti da cecità assoluta ovvero hanno un residuo visivo non superiore ad un decimo in entrambi gli occhi, anche con correzione di lenti.

A questo Albo professionale vengono iscritti i privi della vista che risultano abilitati alla funzione di centralinista telefonico. In base alle norme di riferimento, per conseguire l’abilitazione i privi della vista devono essere in possesso del diploma di centralinista telefonico, rilasciato da scuole statali o autorizzate per ciechi.

I privi della vista che frequentano corsi professionali per centralinisti telefonici ciechi, conseguono l’abilitazione professionale a seguito di un esame effettuato dalle commissioni preposte.

Ricordiamo che i corsi professionali non possono avere durata inferiore ad un anno scolastico per coloro che siano in possesso di diploma di scuola secondaria superiore ovvero abbiano compiuto il 21° anno di età e a due anni per coloro che siano in possesso di licenza di scuola media dell’obbligo.

Alle regioni spetta la definizione di specifici programmi dei corsi mentre gli esami di abilitazione si dovranno svolgere secondo i programmi stabiliti dal Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali. Non solo, per le disposizioni in vigore, i corsi di aggiornamenti saranno tenuti dalle regioni che dovranno tenere conto dei progressi tecnologici del settore delle telecomunicazioni, in particolare della telefonia.

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