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Agente di commercio: professione colpita dalla crisi

 La crisi picchia duro non solo nel settore del lavoro dipendente, ma anche in quello autonomo, con gli agenti di commercio che, a causa della drastica contrazione degli acquisti di beni e di servizi rischiano di gettare la spugna. Non a caso, la Fiarc, Federazione Italiana Agenti e Rappresentanti di Commercio aderente alla Confesercenti, stima che di questo passo ogni anno scompariranno dai tre ai quattromila agenti di commercio. Quello dell’intermediazione commerciale è un settore chiave nel nostro Paese se si considera che su tutto il territorio nazionale operano ben 300 mila imprese, le quali, pur adottando drastiche politiche di tagli ai costi, continuano ad essere in difficoltà in virtù del fatto che in Italia a conti fatti l’inversione di tendenza dei consumi non si è ancora manifestata.

Anche l’agente di commercio, di questi tempi, è di conseguenza assimilabile alla figura di un lavoratore precario che, in base ad un report della Fiarc, che ne ha determinato il profilo, è nella maggioranza dei casi maschio con un’età media pari a 35 anni. In questi mesi, inoltre, le imprese attive nel settore dell’intermediazione commerciale hanno sempre di più stretto la cinghia: hanno quasi azzerato le spese di rappresentanza e ridotto quelle per alberghi e ristoranti, così come si è cercato di fare economia e più attenzione ai consumi telefonici, anche quelli con il cellulare.

Ma chiaramente il costo che incide di più per un’impresa ed un agente di commercio è quello del carburante per il quale in questi mesi ha influito, più che i consumi, l’oscillazione dei prezzi alla pompa. E visto che il mercato è sempre più globalizzato, e visto che la figura dell’agente di commercio rispetto al passato ricopre sempre di più anche le vesti del consulente, la Fiarc è impegnata con le imprese alla formazione continua degli agenti di commercio, ma anche nella ricerca di soluzioni, risposte e proposte alla questione fiscale, visto che secondo la Federazione non solo l’agente di commercio è una figura professionale che non può evadere, ma è addirittura tartassata due volte dal Fisco: come impresa prima e come persona fisica poi.

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