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In arrivo il nuovo controllo per il settore elettrico

 Con un aumento pari, in media, di 160 euro a regime si conclude la fase negoziale per il rinnovo del contratto per il triennio 2013-2015 dei 60mila lavoratori del comparto in più di 130 imprese pubbliche e private.

Secondo il testo, l’accordo prevede anche l’erogazione di una ulteriore somma aggiuntiva di 800 euro a titolo di contrattazione aziendale per rafforzare i premi di risultato.

I sindacati hanno osservato che

Un risultato economico di tutto rispetto che rappresenta una concreta risposta in difesa del reddito dei lavoratori del settore, così duramente colpito dalla crisi in atto

Infatti, per i segretari generali di FILCTEM, FLAEI, UILTEC, Emilio Miceli, Carlo De Masi, Paolo Pirani

Un risultato importante raggiunto grazie alla determinazione delle organizzazioni sindacali che in queste settimane di difficili trattative con le associazioni e le imprese non hanno mai dubitato della possibilità di raggiungere una buona intesa anche in questo settore che registra – particolarmente nel termoelettrico – gli effetti della pesantissima crisi della domanda e del drastico calo dei consumi che investe il Paese

Non solo, il sindacato intende anche aprire un confronto con il nuovo governo

Chiederemo al nuovo Governo  di aprire una sede di confronto sulle politiche energetiche di sostegno all’industria nella quale si possa sviluppare un dialogo costante e permanente con tutti i soggetti istituzionali, imprenditoriali e sociali per affrontare i nodi che da tempo (troppo tempo!) vengono ignorati

Sul versante normative, il nuovo accordo prevede il conglobamento dell’indennità di contingenza sui minimi che comporterà un accorciamento della scala parametrale, nonché l’impegno a proseguire il confronto per definire il nuovo sistema classificatorio.

Inoltre, si è anche deciso di potenziare l’uso dell’apprendistato professionalizzante come elemento principale di accesso al lavoro, abbassandone a 36 mesi i limiti di durata, potenziando la formazione continua e confermando la percentuale (70%) del mantenimento in servizio dei lavoratori.

Il nuovo testo recepisce gli accordi interconfederali Confindustria e CGIL, CISL, UIL del 28 giugno 2011 e Confservizi del 21 dicembre 2011, oltre a fornire un ulteriore impulso alla contrattazione di 2° livello, rafforzando il ruolo delle Rsu e dei sindacati territoriali, per rendere maggiormente esigibile sui luoghi di lavoro l’intero impianto normativo.

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