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In arrivo il contratto di prossimità ma i giornalisti non sono d’accordo

L’ultima manovra finanziaria ha dato le tracce per un nuovo tipo di contratto collettivo, ovvero quello di prossimità. In sostanza si tratta di accordi collettivi che possono essere istituti a livello aziendale o territoriale da associazioni di lavoratori comparativamente più rappresentative a livello territoriali o da rappresentanze dei lavoratori che operano presso l’azienda.

Questi particolari contratti sono finalizzati ad un incremento occupazionale, alla qualità dei contratti di lavoro, all’adozione di forme di partecipazione fino all’emersione del lavoro irregolare, dagli incrementi della competitività aziendale e del salario alla gestione di crisi aziendali fino all’avvio di nuove attività: insomma, con questo norma si intende riscrivere le forme di partecipazione e la tutela del lavoro in azienda.

La Giunta Esecutiva della Federazione della Stampa riunitasi insieme ai Presidenti delle venti Associazioni Regionali federate ha confermato il giudizio fortemente critico e negativo sui contenuti dell’articolo 8 della manovra del Governo per fronteggiare la crisi economica, approvata nei giorni scorsi dai due rami del Parlamento. Si tratta di una norma iniqua e sotto molti aspetti anticostituzionale, che poteva, senza alcuna difficoltà, essere stralciata dal provvedimento di legge, non avendo nessuna attinenza né conseguenza di natura economica, né per il riequilibrio dei conti pubblici, né alcuna utilità reale per la ripresa economica e l’occupazione.

La federazione ha comunicato che si attiverà con ogni mezzo perché questa norma sia cancellata tempestivamente e sosterrà con il proprio collegio legale qualsiasi vertenza giudiziaria che possa attivare un procedimento sulla illegittimità della norma davanti alla Corte Costituzionale.

Infatti, il Sindacato dei giornalisti osserva che alcune norme, già dannose per la generalità dei lavoratori, sono devastanti per gli equilibri di base del sistema dell’informazione, poiché incidono pesantemente sull’autonomia e l’indipendenza degli operatori e sulla tutela delle fonti. Con un articolo di legge si travolgono altre leggi in vigore, aprendo il campo a incursioni improprie di poteri, anche di quelli meno trasparenti o occulti.

Il Sindacato ha in programma un calendario di iniziative volte a sensibilizzare e a mobilitare l’intera categoria. Una conferenza nazionale dei comitati e fiduciari di redazione delle testate italiane sarà dedicata all’approfondimento di tutti gli aspetti che possono derivare dall’applicazione della norma e all’individuazione delle forme di contrasto sindacale da mettere in campo in ogni realtà aziendale dovesse essere necessario intervenire.

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