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Dal decreto Milleproroghe modifiche sulle pensioni

Alcuni ritocchi alla riforma Fornero sulle pensioni per i lavoratori cosiddetti precoci e per quelli esodati per via di una modifica all’accisa su sigarette e tabacco. Non solo, il decreto Milleproroghe ha anche concesso la possibilità di chiudere, pagando somme ridotte, entro il prossimo mese di marzo le liti pendenti con il fisco al 31 dicembre 2011.

Secondo alcuni commentatori il decreto potrebbe recepire, una volta passato al Senato,  anche altre indicazioni tra cui la possibilità che venga ampliata la schiera degli esodati insieme ad una deroga studiata per il personale della scuola.

Il testo che, secondo il calendario dei lavori, sarà approvato alla Camera e passerà al Senato con diversi nuovi contenuti tra cui lo slittamento al 31 dicembre 2012, dell’esecuzione degli sfratti riguardanti particolari categorie sociali disagiate, e la proroga a fine anno del termine entro il quale le pubbliche amministrazioni possono assumere personale a tempo indeterminato.

Le modifiche introdotte poi danno maggiore tempo ai piccoli comuni per associarsi in Unioni comunali al fine di ridurre le spese e razionalizzare i servizi così come slitta anche il termine per l’attività intramuraria dei medici. Da parte del governo Monti, per voce del sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo, esiste ampia disponibilità nei termini del rispetto dei saldi finali tanto da impegnarsi a continuare la discussione nelle Aule del Senato attribuendo una sorta di priorità ai temi del decreto rimasti senza risposta alla Camera.

In effetti, i nodi sono ancora molti: dalla salvaguardia previdenziale dei lavoratori esodati da società a totale partecipazione pubblica (Poste) agli indennizzi per le aziende in crisi fino alla mutualità generale negli sport professionistici a squadre per passare dai fondi per il settore ippico e il differimento dell’entrata in vigore dei pagamenti telematici della pubblica amministrazione.

Esiste, poi, un altro tema da risolvere, ossia la proroga degli indennizzi ai rimpatriati dalla Libia a seguito del golpe di Gheddafi ora affidata a un’aliquota del 2 per mille sulle attività Eni.

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