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Dimissioni con la nuova riforma del lavoro

 Anche se pochi si sono soffermati sull’argomento, è bene chiarire che la nuova disciplina della riforma del lavoro impatta significativamente non solamente sui licenziamenti, quanto anche sulle dimissioni. Per poter proporre le proprie dimissioni occorrerà infatti ora seguire una nuova procedura molto più complessa rispetto al passato. Ad ogni modo, non tutto il male vien per nuocere: il nuovo iter, sebben più faticoso, sembra apportare alcuni gradevoli vantaggi per il lavoratore.

La procedura di nuova revisione è infatti finalizzata a contrastare quelle pratiche volte ad aggirare la disciplina di tutela del lavoratore in caso di licenziamento illegittimo. In altri termini, l’iter proposto vuole evitare che le due parti possano superare facilmente l’ostacolo facendo passare per dimissioni volontarie un sostanziale forzoso accompagnamento  fuori azienda del lavoro.

A spiegarlo è una recente circolare del ministero del lavoro, che indica le dimissioni presentate durante la gravidanza e la maternità, e le altre maternità, quali casi da affrontare con maggiore specificità. Nella prima ipotesi (gravidanza e maternità), prima che siano valide, le dimissioni dovranno passare al vaglio della direzione territoriale del lavoro; nella seconda ipotesi, invece, oltre alla convalida della direzione territoriale del lavoro, il lavoratore potrà sottoscrivere una dichiarazione di volontà in calce alla ricevuta di invio della Co che il datore di lavoro è tenuto a fare al centro per l’impiego.

Finchè non vi è alcuna convalida (da parte della direzione territoriale del lavoro o sottoscrizione della dichiarazione sopra ricordata), le dimissioni rimarranno sospese. Secondo il ministero, inoltre, la convalida presso direzione territoriale non dovrà seguire particolari formalità di natura istruttoria, poiché i funzionari dovranno limitarsi a raccogliere la manifestazione di volontà del lavoratore a cessare il rapporto di lavoro. Se il lavoratore rimarrà inerte, è il datore di lavoro che dovrà attivarsi, se vuole evitare che il rapporto rimanga sospeso.

A proposito di dimissioni, vi segnaliamo questo nostro approfondimento di pochi giorni fa, sul recesso dal contratto a tempo indeterminato.

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