Home » Divario retributivo sempre più ampio fra precariato e posto fisso

Divario retributivo sempre più ampio fra precariato e posto fisso

 ISFOL sulle dinamiche del mercato del lavoro: si allarga sempre più la forbice fra le retribuzioni dei lavoratori assunti a tempo indeterminato e i lavoratori precari a tempo determinato.

Uno scenario economico non proprio edificante: lavoratori a confronto, con un dislivello retributivo ingiusto e anacronistico. I tempi sono duri per tutti, le esigenze sono uguali per tutti, ma le risorse necessarie per far fronte a queste esigenze non sono uguali per tutti. Perché questo gap in un’epoca in cui tanto si parla di equità e solidarietà?

I precari sono decisamente sottopagati, perlomeno in confronto ai dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato: è quanto la realtà conferma giorno dopo giorno, ma è anche la fotografia scattata dall’ISFOL sugli stipendi dei lavoratori italiani, messi a confronto in base alla tipologia contrattuale, tra cui il contratto a tempo determinato.

I lavoratori con il contratto a tempo determinato vengono retribuiti con stipendi inferiori rispetto ai colleghi assunti a tempo indeterminato. Comunque, è un problema di causa ed effetto: sembra che la causa del dislivello fra le due forme contrattuali di lavoro sia effetto della crisi economica e da questo infausto rapporto causa-effetto è scaturito un aumento delle proposte di lavoro a tempo determinato con un contemporaneo abbassamento del livello retributivo.

Un effetto che colpisce persone di ogni età: il precariato rappresenta il 50% dei contratti di lavoro, ovvero di lavoratori sotto i 35 anni, che non sono tutelati da scatti di anzianità e dalle norme dei contratti collettivi nazionali che impongono una retribuzione minima.

Aviana Bulgarelli, direttore generale ISFOL, così commenta il divario retributivo fra le due forme di lavoro: ”Il divario retributivo risulta crescente con l’età. Il carattere peculiare dei divari retributivi tra le due forme di lavoro subordinato è la scarsa dinamica dei salari dei tempi determinati: indipendentemente dall’età il salario medio dei lavoratori temporanei rimane sotto i 1.000 euro, mentre il livello retributivo medio dei dipendenti permanenti passa da poco più di 900 euro nella classe di età 15-24 anni ai quasi 1.500 euro nella classe 55-64 anni”.

APPROFONDIMENTI
*Il mito del posto fisso, la situazione in Europa
*Posto fisso: un “sogno” durato meno di 48 ore

1 commento su “Divario retributivo sempre più ampio fra precariato e posto fisso”

Lascia un commento