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Esodati, il governo Monti annaspa

 Sul tema degli esodati il governo pare avere idee confuse, è questa l’opinione del sindacato italiano, in particolare della CISL. Infatti, nell’ambito del convegno sulla sicurezza organizzato presso l’Auditorium della Tecnica di Roma da Confindustria, con la collaborazione e il sostegno di Inail, Federmanager e Fondirigenti, il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha preferito limitarsi al tema della sicurezza non spingendosi sul tema caldo della riforma del mercato del lavoro.

Nel corso del convegno il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti hanno messo a confronto le loro posizioni identificando, comunque, il solito argomento spinoso che richiede una soluzione, ossia il tema degli esodati.

In questa prospettiva, Raffele Bonanni, segretario confederale della CISL, ha ribadito che

Abbiamo apprezzato la lettera del ministro ma vogliamo sapere quando sarà possibile incontrarci per trovare una soluzione e rasserenare la gente; l’idea di far ritornare le persone al lavoro non è nella disponibilità del governo ma delle aziende

A questo proposito il quotidiano della CISL ha ribadito le perplessità dell’iniziativa del governo sugli esodati tanto che Bonanni ha individuato in questo argomento un aspetto importante del mercato del lavoro che mina la credibilità delle istituzioni in impegni assunti in precedenza in virtù di accordi sottoscritti dalle parti sociali.

Infatti, per il segretario della CISL

Riterrei un grave errore riaprire questo capitolo dopo un cammino lungo e un equilibrio precario finalmente raggiunto. Il vero problema è che la recessione è spinta dalle tasse troppo alte ma se non restituiamo i soldi ai lavoratori non ci saranno consumi; bisogna dunque alleggerire il debito pubblico vendendo parte dei beni demaniali, se non si vogliono vendere le persone, abbassare le tasse e assicurare il credito d’imposta per le aziende che investono e creano posti di lavoro

Ecco perché per il sindacato è il momento di ripensare alla crescita altrimenti si rischierebbe di applicare a pochi lavoratori le nuove regole della riforma del mercato del lavoro. Non solo, per aumentare la competitività dell’Italia sarà necessario implementare anche le misure relative alla salute e alla sicurezza che rappresentano una priorità per il sistema paese e non solo per una questione etica, che rimane comunque centrale, ma anche per aggiungere valore alle imprese e quindi aumentarne la competitività.

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