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Imprenditoria immigrata: in Italia tanti piccoli “business”

 Nel nostro Paese per gli immigrati è soprattutto il lavoro uno degli aspetti che agevola la loro integrazione, e che gli permette di dare tra l’altro un contributo valido alla crescita della nostra economia. In Italia anche gli immigrati hanno accusato e risentono della crisi, ma anche per modi e stili di vita trattengono il respiro in attesa di tempi migliori, e mostrano una vitalità ed una fiducia che permettere loro, tra l’altro, di potersi affermare non solo come lavoratori, ma anche come imprenditori.

Non a caso, secondo un rapporto di InfoCamere, anche ai tempi della crisi in Italia l’imprenditore immigrato fa leva sulle sua capacità ed abilità per integrarsi nella società e nel territorio in cui opera, e dove, molto spesso, è titolare di un’impresa sotto forma di ditta individuale. Per l’imprenditore immigrato è il commercio il settore preferito, ma non mancano titolari d’impresa immigrati anche nel settore delle costruzioni, manifatturiero e servizi alle imprese.

Ci sono poi casi in Italia dove la concentrazione di imprenditori immigrati è più elevata rispetto alla media; è il caso di Prato, dove addirittura un terzo delle imprese “parla” una lingua straniera. Nel complesso in Italia sono ben 250 mila i titolari d’impresa che arrivano in Italia da tutte le parti del mondo, introducendo a loro volta nel nostro Paese 250 mila piccoli “business” portati avanti da chi mira a confrontarsi sul suolo italiano con la concorrenza adottando criteri di correttezza, a partire dagli obblighi nei confronti del Fisco.

A livello geografico, l’imprenditoria immigrata tricolore proviene in prevalenza dall’Africa, con i marocchini che svettano con quasi 47 mila titolari di impresa; ben staccati ci sono poi i tunisini, gli egiziani, i senegalesi ed i nigeriani. I titolari d’impresa dei Paesi citati, che operano e risiedono in Italia, rappresentano il 90,4% del totale di imprese immigrate presenti sul territorio italiano. Le regioni “preferite” dagli imprenditori immigrati sono la Toscana, la Liguria e la Lombardia, dove la quota di imprenditori che parlano straniero supera il 10%.

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