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Lavoro e crisi: quando un imprenditore guadagna meno di un precario

 Nel nostro Paese non ci sono solamente i lavoratori dipendenti e quelli parasubordinati appartenenti alla “generazione 1000 euro”, ma ci sono anche parecchie decine di migliaia di piccoli imprenditori che guadagnano meno di un precario. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in base ad un Rapporto del proprio Ufficio Studi prendendo a riferimento i dati del Registro delle Imprese. Ma quanti sono in Italia gli imprenditori che guadagnano meno di un precario? Ebbene, la Camera di Commercio di Monza e Brianza ha rilevato che questi sono il 2% del totale, corrispondenti a 128 mila imprenditori che hanno un giro d’affari medio pari ad appena mille euro circa. E se a Monza e Brianza gli imprenditori “a 1.000 euro” sono 1.250, a livello regionale la Lombardia svetta in Italia con 17.770 imprese con un giro d’affari confrontabile con il reddito annuo di un lavoro precario; ma ce ne sono tante imprese di questo tipo, ben 17.255, nella Regione Lazio, mentre con 12.426 la Campania si attesta sul gradino più basso del podio.

Gli imprenditori a mille euro in Italia li troviamo prevalentemente concentrati nel settore dei servizi, ma una quota di questi, tra società e ditte individuali, opera anche nei comparti della manifattura, altri settori industriali, e nell’agricoltura. Delle quasi 18 mila imprese “precarie” presenti nella Regione Lombardia, 6.800 circa si trovano a Milano, oltre 2.400 a Brescia ed oltre duemila in Provincia di Bergamo.

Riguardo ai dati forniti dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza è lecito ipotizzare che molti di questi imprenditori a mille euro, spesso ditte individuali, siano lavoratori autonomi con partita IVA e con un unico committente, magari quello con cui in passato si aveva un contratto di lavoro dipendente, ma poi, per evitare di rimanere a spasso, sono stati mantenuti i rapporti con l’azienda scegliendo di diventare imprenditore per forza di cose.

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