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Lavoro Sardegna: reinserimento cassintegrati presso gli enti locali

 Nella Regione Sardegna i dipendenti in cassa integrazione degli Enti, quelli che, nello specifico, fanno capo alla Legge numero 57 del 1979, potranno essere reinseriti presso gli enti locali, ed in particolare presso le Province che ne faranno richiesta. A darne notizia giovedì scorso è stata l’Amministrazione regionale a seguito di un accordo che è stato siglato con gli enti di formazione, con le stesse Province e con le Organizzazioni Sindacali. In particolare, per il reinserimento di questa categoria di lavoratori in cassa integrazione sarà data la priorità a quelli che beneficiano della CIG straordinaria in terza proroga. Inoltre, la Regione Sardegna ha altresì fatto presente come le Agenzie formative, che sono titolari dei rapporti di lavoro, non potranno pianificare nuove assunzioni ma dovranno soddisfare le proprie esigenze di personale andando ad attingere dall’elenco dei lavoratori che sono in cassa integrazione guadagni straordinaria. Per questi dipendenti in Cigs, quindi, si possono aprire le strade di un reinserimento presso gli enti locali che ne faranno richiesta dopo che solo quest’anno per questa categoria di lavoratori di richieste di cassa integrazione, presso l’Assessorato al Lavoro della Regione Sardegna, ne sono arrivate 160.

L’accordo stipulato dalla Regione Sardegna per venire incontro ai cassintegrati, che fanno capo alla Legge numero 47 del 1979, nasce in virtù del fatto che questi lavoratori versano non solo in condizioni di disagio economico, ma anche sociale in virtù del fatto che per il sistema di gestione della formazione professionale è in atto un progressivo decentramento a livello amministrativo.

Grazie all’accordo ed all’intervento della Regione Sardegna, i lavoratori cassintegrati potranno raggiungere i mille euro mensili dopo che negli anni l’indennità loro riconosciuta, a seguito della concessione in deroga della cassa integrazione guadagni, si era addirittura ridotta fino a scendere sotto i 400 euro mensili, ovverosia ad un importo fin troppo basso per non creare disagio sociale.

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