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Licenziamento a tempo indeterminato: diritti del lavoratore

 In caso di licenziamento a tempo indeterminato, in base all’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, il datore di lavoro può rescindere dal contratto solo se ne ha validi motivi

Come già sapete, il contratto a tempo indeterminato è disciplinato dall’art. 2094 del Codice Civile, il quale precisa che il lavoratore a tempo indeterminato è un “prestatore di lavoro subordinato che si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore”.

Vediamo ora cosa succede quando termina un rapporto di lavoro per licenziamento a tempo indeterminato e quali sono i diritti del lavoratore. Innanzitutto, serve la giusta causa, che va individuata in errati comportamenti del lavoratore, come ad esempio per furti aziendali, gravi offese ai superiori o altri comportamenti gravemente lesivi nei confronti dell’azienda. In questo caso, il lavoratore licenziato per giusta causa ha diritto alla sola liquidazione.

Nel contratto a tempo indeterminato il licenziamento a tempo indeterminato può avvenire in tre casi: *per il consenso comune delle parti; *per decisione unilaterale del datore di lavoro ovvero per licenziamento; *per decisione unilaterale del lavoratore ovvero per dimissioni del lavoratore.

E serve inoltre il giustificato motivo, quali possono essere motivi aziendali o comportamento poco responsabile da parte del dipendente: ad esempio, assenza per troppi giorni di malattia. In questo caso il lavoratore ha diritto alla liquidazione e all’indennità di mancato preavviso. Naturalmente, il lavoratore ha il diritto di controllare i motivi addotti per giustificare il licenziamento a tempo indeterminato.

Il datore di lavoro, per un licenziamento a tempo indeterminato, deve giustificare il comportamento adottato davanti ad un giudice che deve esaminarne i presupposti. Poiché datori di lavoro poco scrupolosi possono avvalersi illecitamente da questa possibilità, è necessario che il giudice conosca chiaramente i fatti che hanno indotto il datore di lavoro alla decisione di licenziare.

Recentemente sull’art. 18 si è molto discusso, e anche troppo, e quindi le grandi aziende che formano l’industria italiana non hanno dato gran peso ai problemi relativi al licenziamento a tempo indeterminato. Infatti, hanno dichiarato che

“Quando ce ne è stato bisogno, i fannulloni li abbiamo licenziati indipendentemente dall’articolo 18…e ne abbiamo licenziati molti”.

Si consiglia di leggere anche
*Riforma del lavoro 2012, interrompere il lavoro a tempo indeterminato

3 commenti su “Licenziamento a tempo indeterminato: diritti del lavoratore”

  1. sono un operaio a tempo indeterminato licenziato senza motivo ,adesso ho cominciato un altro lavoro a tempo determinato e ho paura di perdere i miei diritti voglio sapere

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  2. Sono un operaio straniere agricolo lavoro da 4 anni con un contratto di 3 mese fino addesso. Questo mese di marzo sono stato licenziato senza motivo. ho dei diritti ?

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  3. Buongiorno sono un dipendente pubblico della scuola sono stato licenziato dopo ben 16 anni di lavoro prima da precario e poi nel 2015 sono passato a tempo indeterminato ora ho presentato ricorso anche perché il licenziamento e stato preso dal provveditorato senza preavviso è adesso sono già due anni che sono senza lavoro e la prima udienza era per il 18 maggio 2017 invece poi è stata rinviata al 22 novembre del 2018 non so più a chi potermi rivolgere possibile che per una causa di lavoro devono passare tre anni???? intanto io adesso mi trovo in mezzo a una strada senza lavoro senza soldi e senza niente ho una compagna e due figli da mantenere non so più come fare vi prego vivamente e caldamente di rispondermi il più presto possibile GRAZIE

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