La posizione dei sindacati europei in materia di pensioni

 La CES, ossia la Confederazione dei sindacati europei, ha messo a punto il Libro Bianco sulle pensioni dove emerge in modo chiaro la posizione dell’intero sindacato europeo; infatti, il Libro Bianco, intitolato come intitolato “Un’agenda dedicata a pensioni adeguate, sicure e sostenibili”, non soddisfa le aspettative sollevate nel titolo.

La CES ribadisce la sua contrarietà sull’approccio del testo della Commissione e in particolare l’innalzamento dell’età pensionabile, come pure il rafforzamento dell’adesione a piani pensionistici privati ritenendo, invece, che il modo migliore per garantire le pensioni consista nel potenziamento dei sistemi pensionistici pubblici.

Pensione, dagli Assistenti di Volo chiarimenti sui coefficienti di trasformazione

 L’AVIA, Assistenti di Volo Italiani Associati, ha avanzato richiesta di interpello per conoscere il parere della Direzione generale per l’Attività Ispettiva in merito all’interpretazione dell’art. 1, comma 6, della L. n. 335/1995 – relativo alle modalità di determinazione dell’importo della pensione secondo il sistema contributivo – con riferimento agli iscritti al Fondo volo presso l’INPS.

Infatti, la norma prevede che l’importo della pensione annua è determinato secondo il sistema contributivo moltiplicando il montante individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione relativo all’età dell’assicurato al momento del pensionamento.

L’associazione chiede un interpretazione della predetta disposizione nei confronti degli iscritti al Fondo medesimo, relativamente al coefficiente di trasformazione applicabile per la determinazione dell’importo della pensione, in considerazione delle peculiari norme che prevedono per tali soggetti, un’età ridotta per l’accesso alle prestazioni pensionistiche.

La pensione futura, il contributivo pro-rata

È da tempo che se ne discute ma con la nomina della professoressa di Economia Politica all’Università di Torino, Elsa Fornero, e coordinatrice del Cerp, ovvero del Centro per le ricerche sulle pensioni e le politiche del welfare, l’idea sta prendendo corpo. Già in precedenza, in una intervista al Messaggero del 25 ottobre 2011, ha espresso le sue valutazioni sull’andamento della spesa previdenziale ipotizzando il contributivo pro-rata per tutti già dal primo gennaio del 2012 insieme all’innalzamento dell’età minima a 63 anni.

L’Italia sorvegliata speciale

Mentre in Italia si continua a discutere sulle dimissioni del nostro premier, l’Unione Europea ha deciso di aumentare la sua vigilanza e sorvegliare l’andamento della finanza pubblica con i suoi limiti di spesa.

In effetti, al delegazione UE-BCE, guidata da Servas Deroose, dovrà stilare un rapporto che sarà poi presentato all’eurogruppo che si terrà il prossimo 29 novembre. Servas Deroose guida il team di lavoro composto da esperti Ue e della Banca europea con un questionario di 40 domande che spaziano in ogni campo: dalle riforme strutturali a quelle del sistema giudiziario.

CISL, il rigore non si concilia con il degrado della classe politica

La CISL, attraverso il documento approvato dal Consiglio Generale lo scorso 4 novembre 2011, ha espresso le sue posizioni in merito alle prossime iniziative del governo in fatto di pareggio di bilancio.

Per il Consiglio Generale la natura della crisi è aggravata dal degrado profondo della politica, senza motivazioni ideali, lontana dai cittadini, senza autorevolezza, con la mortificazione della democrazia partecipativa dove la politica può ritrovare concretezza, moralità, partecipazione e consenso.

La seconda organizzazione sindacale italiana ha pure espresso le sue posizioni critiche sul piano previdenziale visto che, in questi anni, molto è stato fatto per l’equilibrio del sistema previdenziale: dall’introduzione del sistema contributivo all’adeguamento dell’età di pensionamento alle aspettative di vita, fino alla tendenziale parificazione tra uomini e donne anche se poi apre alla possibilità di introdurre nei prossimi anni il criterio della flessibilità per l’età pensionabile.

Pensione e lavoro, le proposte di Confindustria

 L’associazione dei datori di lavoro ha deciso di presentare il suo documento “Progetto delle imprese per l’Italia” con l’intento di offrire un serio contributo in un’ottica di rilancio dell’economia nazionale vista anche l’assenza di una seria politica economica e industriale.

Per Confindustria è necessario affrontare senza indugio cinque questioni di rilevanza nazionale: la spesa pubblica e la riforma delle pensioni, la riforma fiscale, le cessioni del patrimonio pubblico, le liberalizzazioni e le semplificazioni insieme al settore delle infrastrutture e dell’energia.

Lavoro, chiarimenti sull’età pensionabile chiesti dall’Avia

Il Ministero del lavoro, attraverso la Direzione generale per l’Attività Ispettiva, ha fornito alcuni, mediante l’interperllo n. 35/2011, chiarimenti in merito ad alcune osservazioni avanzate dall’Avia, ovvero Assistenti di Volo Italiani Associati, a proposito agli accordi di mobilità anteriori al D.L. 31 maggio 2010, n. 78 (convertito dalla Legge n. 122/2010), ma operanti in epoca successiva.

L’Avia ha chiesto, infatti, alcuni chiarimenti in merito all’interpretazione dell’art. 12, comma 12 ter, lett. a) della legge in oggetto, ossia relativo all’incremento dell’età pensionabile in relazione all’incremento della speranza di vita accertato dall’ISTAT verso i lavoratori destinatari di procedure di mobilità già sottoscritte in sede ministeriale prima dell’entrata in vigore della stessa legge (30 aprile 2010).

Manovra bis 2011, nel mirino le pensioni

Assistenza e pensioni, ecco i due obiettivi della prossima manovra economica tanto che la CGIL ha deciso di prendere una posizione chiara contro tutte le ipotesi che stanno circolando in questi giorni perché, secondo la maggiore organizzazione sindacale italiana, all’iniquità si aggiunge ulteriore iniquità perchè producono ingiustizie e approfondiscono le diseguaglianze.

Per la CGIL non esiste la benché minima volontà del governo a recuperare le risorse dall’evasione e dalle grandi ricchezze e rendite.

È questa la posizione della CGIL che il Segretario Confederale della CGIL, Vera Lamonica, ha chiarito e posto in evidenza perché le ipotesi allo studio del governo sono tante ma con l’unico obiettivo la previdenza e l’assistenza.

Inpgi, approvata la riforma previdenziale

Lo scorso 15 luglio 2011 il Consiglio d’amministrazione dell’Inpgi ha approvato all’unanimità la riforma previdenziale che, secondo le osservazioni dell’organo di gestione dell’Istituto, dovrebbe  assicurare solidità ai conti dell’Istituto anche nel lungo periodo. Il Consiglio ha ribadito l’aumento contributivo del 3% a carico delle aziende nell’arco di cinque anni tra il 2012 e il 2016, e sgravi previdenziali per le nuove assunzioni. Non solo, l’Inpgi ha anche recepito i nuovi limiti relativi all’età pensionabile delle donne che sarà aumentata progressivamente a 65 anni nell’arco di dieci anni tra il 2012 e il 2021.

I nuovi sgravi contributivi messi a punto dall’istituto previdenziale dei giornalisti saranno validi solo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e sono fissati nella misura del 60% per tre anni, con una riduzione del 12% del costo del lavoro.

Manovra 2011, l’anticipo dell’aspettativa di vita

È stato anticipato al 2013 l’aumento di tre mesi dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita, mentre nel 2016 l’aumento sarà di quattro mesi: l’ aumento di 4 mesi proseguirà dal 2019 al 2030, e che dal 2031 al 2050 l’aumento sarà pari a 3 mesi.

È superfluo ricordare che l’aumento dell’età pensionabile si applica a tutti (dai lavoratori e lavoratrici dipendenti fino ad arrivare ai lavoratori autonomo) e vale sia per conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia, sia ai fini del diritto alla pensione di anzianità così come al diritto all’assegno sociale.

Pensioni, in arrivo la finestra di luglio

Per il mese di luglio possono meritarsi il sospirato riposo tutti i lavoratori che hanno raggiunto quota 95, in caso di lavoratori subordinati con una età minima di 59 anni, o di 96 se lavoratori autonomi con una età anagrafica di 60 anni per le donne o di 65 per gli uomini: condizione essenziale è il raggiungimento del requisito entro l’anno scorso.

Per usufruire di questa possibilità il lavoratore dipendente deve rassegnare le sue dimissioni e inoltrare all’ente la relativa domanda entro il primo semestre 2011, mentre non è necessario per il lavoratore autonomo cessare la sua attività.