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Il Ministero del Lavoro pubblica il suo rapporto sull’esclusione sociale

 Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha da poco pubblicato il suo Quaderno della Ricerca Sociale n. 17 intitolato come “Povertà ed esclusione sociale: l’Italia nel contesto comunitario”.

La pubblicazione del Ministero è stato curato dalla sezione Studi e Statistiche e, per porre in evidenza la situazione del nostro Paese, il Rapporto comprende i nuovi indicatori comunitari che, nell’ambito degli obiettivi della Strategia Europa 2020, sono volti a definire la situazione di povertà ed esclusione sociale nei paesi UE e a effettuare il monitoraggio degli effetti delle politiche di welfare.

A questo proposito ricordiamo che nel dicembre 2001 il Consiglio Europeo di Laeken aveva adottato una lista di indicatori volti a definire la situazione di povertà ed esclusione sociale. In questo caso, il Comitato di protezione sociale e il suo Sottogruppo indicatori hanno continuato a lavorare sulla lista originariamente prodotta, riflettendo anche i cambiamenti intervenuti nel coordinamento sociale e in particolare l’allargamento all’area della protezione sociale.

Stando alle indicazioni contenute nel Rapporto, si apprende che la povertà è misurata in maniera consolidata da un indicatore noto come incidenza del rischio di povertà, ossia l’indicatore tiene conto delle persone “a rischio” di povertà in termini relativi (rispetto alle condizioni generali prevalenti in un paese) sulla base del reddito disponibile delle famiglie. Si nota che è considerato a rischio di povertà chi ha un reddito equivalente inferiore al 60% della mediana nazionale della popolazione.

Dai dati posti in evidenza dal Ministero si apprende che le variazioni statisticamente più significative si registrano in Estonia ed Irlanda che, da paesi ad alta incidenza di povertà, si portano al di sotto dei valori medi europei, e in Romania dove, nonostante il netto calo, l’incidenza della povertà rimane tra le più elevate. In Lettonia si è registrato un sostanziale aumento del rischio di povertà, comunque rientrato nel 2010.

Lo studio curato dal Servizio Statistica del Ministero è un interessante contributo che permette di conoscere la reale situazione del problema in ambito europeo.

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