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Parlamento, proposta di legge per l’equità retributiva dei giornalisti

Una proposta interessante intitolata come “Norme per promuovere l’equità retributiva nel lavoro giornalistico”, che mira a promuovere l’equità retributiva dei giornalisti titolari di un rapporto di lavoro non subordinato in quotidiani e periodici anche telematici, nelle agenzie di stampa e nelle emittenti radiotelevisive.

Nella proposta si chiarisce che per equità retributiva si intende la corresponsione di un trattamento economico proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, in coerenza con i corrispondenti trattamenti previsti dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria in favore dei giornalisti titolari di un rapporto di lavoro subordinato.

Attualmente la retribuzione del lavoro dei giornalisti con contratto di lavoro subordinato è regolata dal contratto collettivo nazionale del 26 marzo 2009, valido per il periodo 1° aprile 2009 – 31 marzo 2011.

Per quanto attiene, invece, alle prestazioni professionali autonome dei giornalisti titolari di un rapporto di lavoro non subordinato, ossia non regolate dal contratto collettivo nazionale, l’ultimo Tariffario (Compensi minimi per le prestazioni professionali giornalistiche nei quotidiani, nei periodici, anche telematici, nelle agenzie di stampa e nelle emittenti radiotelevisive che definisce i compensi minimi in relazione alle diverse tipologie di attività prestate)  è stato adottato con la delibera dell’Ordine nazionale dei giornalisti n. 101 del 20 dicembre 2006.

All’articolo 2 della proposta si prevede di istituire una apposita commissione per la valutazione dell’equità retributiva del lavoro giornalistico presso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri. La Commissione risulta composta di quattro membri, di cui uno designato dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con funzioni di presidente, uno designato dal Ministro dello sviluppo economico, uno designato dal Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti e uno designato dalla Federazione nazionale stampa italiana (FNSI).

Questa commissione, entro tre mesi dal suo insediamento, deve definire i requisiti minimi di equità retributiva dei giornalisti iscritti all’albo titolari di rapporto di lavoro in coerenza con i corrispondenti trattamenti previsti dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria in favore dei giornalisti titolari di un rapporto di lavoro subordinato.

All’articolo 3 si stabilisce, poi, che l’iscrizione all’elenco dei datori di lavoro diviene, a decorrere dal 1° gennaio 2012, requisito necessario per l’accesso ai contributi pubblici in favore dell’editoria.

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