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Pensione più cara per artigiani e commercianti

 Come avevamo anticipato qualche settimana fa, si stanno avvicinando a gran ritmo i primi appuntamenti cone le contribuzioni Inps 2012 per gli artigiani e i commercianti. A ricordarlo è la circolare 14/2009 dello stesso Istituto, che recepisce l’aumento delle aliquote contributive stabilito dal decreto Monti, il quale auspica di incrementare gradualmente la percentuale di contribuzione sulle spalle dei lavoratori autonomi, conducendola al 24% del reddito prodotto.

Per il 2012, ad ogni modo, l’aliquota contributiva per artigiani e commercianti, da versare mediante modello F24, sarà pari rispettivamente al 21,30% e al 21,39%. La divergenza tra l’aliquota dei primi e quella dei secondi è relativa al contenimento – per i secondi – della maggiorazione di 0,09 punti percentuali destinata al fondo per la rottamazione dei negozi, di cui al d.lgs. 207/1996, art. 5, che interviene verso i soggetti che hanno cessato l’attività e restituito la licenza, riconoscendo un indennizzo pari al minimo di pensione Inps per un massimo di tre anni.

Le aliquote di cui sopra dovranno essere applicate su una base imponibile conteggiata dall’insieme dei redditi della propria attività imprenditoriale dichiarati ai fini fiscali per l’anno cui la contribuzione si riferisce, entro un limite minimo e un massimo previsti dalla l. 233/1990. I versamenti maturati avverranno attraverso un acconto, con conguaglio nella primavera del prossimo anno.

Per quanto riguarda i valori minimi, quelli stabiliti per l’anno in corso sono pari a 14.930 euro, con contribuzione minimale di 3.200,96 euro per i commercianti e 3.187,53 euro per gli artigiani. Nel caso di fascia di reddito tra i 14.930 euro e i 44.204 euro, la percentuale contributiva andrà applicata interamente, nelle misure già ricordate del 21,39% per i commercianti e del 21,30% per gli artigiani.

Nel caso di reddito superiore ai 44.204 euro, la percentuale applicata come aliquota contributiva andrà a sua volta maggiorata di un punto percentuale.

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