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Le deroghe sulle nuove pensioni

 Rispetto ai requisiti previsti dall’articolo 24 e comma 3, 14 e 15 della manovra Fornero sulle pensioni voluta dal governo Monti risultano esclusi alcuni soggetti a condizioni che rispettino alcuni requisiti.

Infatti, risultano esclusi i lavoratori che maturano il diritto a pensione di vecchiaia o di anzianità entro il 31 dicembre 2011 o le donne che fino al 2015 optano per il calcolo della pensione con il sistema contributivo in presenza di 57 anni di età e 35 anni di contribuzione (58 anni di età e 35 di contribuzione per le autonome). Si ricorda che nei confronti di questi soggetti continuano ad applicarsi le finestre mobili.

Il decreto Monti prevede anche un limite di 50.000 lavoratori derogati anche se, poi, con le recenti apportate dalla Camera questo limite è sparito per fare riferimento a delle generiche risorse stanziate anno per anno: per l’anno 2012, per inciso, mancherebbero le risorse necessarie.
Secondo i contenuti del decreto risulta necessario ricorrere ad un apposito decreto del Ministero del lavoro di concerto con il Ministero del tesoro da adottarsi, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge 22 dicembre n.214 (28 dicembre 2011), le modalità di attuazione delle deroghe, oltre alla determinazione del limite massimo numerico dei soggetti interessati ai fini del beneficio.

Nel conteggio sono da considerarsi anche già i lavoratori precedentemente derogati dalle finestre mobili, ovvero circa 10mila lavoratori già in mobilità lunga o ordinaria, esodati del settore del credito e i derogati dalla legge 122 del 2010: si parla di 10mila soggetti anche se, in realtà, in base ai dati in possesso dell’Inps sono circa 45.000 i lavoratori in questa situazione.

Inutile dire che il nuovo sistema mette a rischio lavoratori che si trovano in mobilità lunga, in mobilità ordinaria, lavoratori del credito titolari di assegno straordinario di sostegno al reddito, cassa integrati a zero ore, disoccupati, prosecutori volontari, lavoratori che hanno sottoscritto accordi di esodo incentivato: lavoratori che, oltre a trovarsi senza lavoro, non possono nemmeno rivendicare ammortizzatori sociali.

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