Home » La situazione del lavoro marittimo, il punto dell’Inail

La situazione del lavoro marittimo, il punto dell’Inail

 Il lavoro marittimo è di certo molto peculiare visto che, proprio in questi tempi, il rischio è in continuo aumento per via della pirateria. L’Inail ha deciso di fare il punto della situazione registrando, però, che nel corso del 2012 è in diminuzione il rischio pirateria, anche per la sempre maggiore presenza di forze di polizia e militari a bordo.

In effetti, se anche nel corso dell’anno gli attacchi sono diminuiti, ancora ci sono 450 lavoratori marittimi in ostaggio in attesa di un riscatto.

A questo proposito, l’Inail si riferisce ai dati diffusi dall’International maritime bureau relativi ai primi nove mesi di quest’anno: le navi assaltate in tutto il mondo sono state 233, la cifra più bassa dal 2008e la situazione migliora sensibilmente in Somalia.

In modo particolare, il rapporto dell’Imb, ossia International maritime bureau, pone in evidenza che durante i primi nove mesi del 2012 sono state 233 le navi che, in tutto il mondo, hanno subito un attacco da parte dei pirati: 125 sono state abbordate, 24 sequestrate, 26 colpite da armi da fuoco e 58 hanno subito un tentativo di aggressione.

In Somalia, ricordiamo che il golfo di Aden e del Mar Rosso è la zona più infestata dai pirati, si segnala una sensibile repressione del fenomeno, con 70 unità navali assaltate rispetto alle 199 dello stesso periodo del 2011. Al 30 settembre scorso sono undici le imbarcazioni ancora nelle mani dei predoni, con 167 marittimi in ostaggio a bordo e almeno 21 a terra e con oltre 20 prigionieri ancora in stato di cattività da oltre 30 mesi.

Il Rapporto dell’organizzazione internazionale ha anche confermato il ruolo importante delle guardie armate a bordo delle nave e il ricorso a misure di sicurezza a bordo più rigide, anche se è troppo presto per dare notizie troppo positive.

A questo proposito, il direttore dell’IMB, Pottengal Mukundan, osserva che

È una buona notizia che i sequestri siano calati ma non ci può essere spazio per l’autocompiacimento: queste acque sono ancora assolutamente ad alto rischio e la presenza navale deve essere mantenuta

Lascia un commento