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Le nuove ricerche sull’amianto

 A Broni ogni anno 52 vittime e 58 casi di mesotelioma, da una fabbrica che occupava oltre mille operai a inferno di amianto: la Fibronit di Broni ha smesso di produrre nel 1993, ma in questo comune del pavese si continua a morire per colpa della fibra.

Nel 2002 Broni è stata dichiarata sito di interesse nazionale su cui procedere a bonifica e Gianluigi Vecchi di Legambiente

Prima si viveva nell’incoscienza. Nessuno capiva l’entità dell’emergenza e non si diagnosticavano i mesoteliomi. Poi si è aperta la fase della consapevolezza

Proprio in questi giorni si è diffuso il risultato di una ricerca britannica che testimonia di come l’amianto sia anche causa di ictus e crisi cardiache. Lo studio, messo in evidenza in Italia dall’Inail, testimonia i risultati delle analisi dei ricercatori dell'”Health and Safety Laboratory su 94.403 uomini e 4.509 donne esposti alla fibra-killer e seguiti tra il 1971 e il 2005: il campione esaminato ha manifestato più probabilità di morire per una malattia cardiovascolare rispetto alla popolazione generale.

L’amianto non è solo un veleno per i polmoni, con i suoi noti rischi di tumore. Chi è a contatto con questo materiale, infatti, corre anche maggiore pericolo di avere una crisi cardiaca o un ictus: possibilità che aumenta con il prolungarsi dell’esposizione.
Un problema che riguarda, tra i lavoratori dell’industria, soprattutto le donne per le quali raddoppia la probabilità di ictus e aumenta dell’89% quella di crisi cardiaca, contro percentuali maschili che si attestano, rispettivamente, al 63% e al 39%. A lanciare il nuovo allarme sono i ricercatori britannici del centro “Health and Safety Laboratory (HSL)” che hanno pubblicato uno studio su “Occupational and environmental medicine”.

Ad oggi sono ben noti gli effetti oncologici della fibra-killer ma poco si sa sugli effetti cardiovascolari legati alla sua natura di “agente infiammatorio”. Va rilevato che più della metà del campione era composto da fumatori. Nell’arco di tempo esaminato 15.557 persone sono morte, considerando le diverse cause: 1.053 hanno avuto un ictus e 4.185 di infarto. Considerando il tasso di mortalità standard, spiegano gli esperti, i lavoratori esaminati, avevano più probabilità di morire di una malattia cardiovascolare rispetto alla popolazione generale, anche tenendo conto del maggior rischio legato al fumo.

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