Inps, proroga il periodo transitorio per il nuovo sistema delle deleghe

Il nostro maggiore istituto previdenziale ha comunicato, attraverso la circolare 28/2011, che continuerà ad accettare, almeno fino alla fine del mese di dicembre 2011, i flussi Uniemens anche da parte degli intermediari operanti con le vecchie modalità al fine di consentire l’adeguamento al nuovo sistema della gestione deleghe.

Ricordiamo che, in precedenza, veniva fissato al 1° novembre 2011 il termine a partire dal quale non sarebbe stato più possibile provvedere alla cura degli adempimenti nei confronti dell’Istituto se non da parte dei soggetti abilitati ad operare in nome e per conto del datore di lavoro.

Inps, gli incentivi all’assunzione viaggiano online

L’Inps, attraverso la circolare n. 140 del 28 ottobre 2011, ricorda che dal primo novembre le istanze di ammissione agli incentivi per l’assunzione dei disoccupati da almeno 24 mesi (legge 407/1990) e degli iscritti nelle liste di mobilità (legge 223/1991), possono essere presentate solo per via telematica accedendo al Cassetto previdenziale delle aziende.

Secondo le disposizioni emesse dal nostro primario istituto previdenziale le domande saranno definite automaticamente entro il giorno successivo all’invio e l’esito dell’istruttoria potrà essere conosciuto sempre  consultando il Cassetto previdenziale Aziende.

Chiarimenti sul collocamento obbligatorio e regime delle compensazioni

Il Ministero del lavoro ha diffuso una nuova circolare, la n. 27 dello scorso 24 ottobre 2011, che si propone di illustrare diversi chiarimenti che ha più parti sono state richieste al fine di dare una corretta lettura del testo presente all’articolo 9 dell’ultima manovra correttiva.

In effetti, la circolare n. 27 offre una chiave di lettura abbastanza completa in merito al collocamento obbligatorio e regime delle compensazioni, visto le recenti modifiche apportate alla materia dall’art. 9 del Decreto Legge n. 138 del  13 agosto 2011 convertito, con modificazioni, nella Legge  n. 148 del 14 settembre 2011.

Inps, nuove indicazioni sulla “banca dati per l’occupazione”

L’Inps fornisce nuove indicazioni a proposito della Banca dati per l’occupazione dei giovani genitori finalizzata come incentivo per la loro assunzione. In effetti, il nostro istituto previdenziale, con messaggio n. 20065 del 21 ottobre 2011, fornisce nuove istruzioni contabili relativamente all’incentivo  a favore delle imprese private e delle società cooperative che assumono i soggetti iscritti nella “Banca dati per l’occupazione dei giovani genitori”.

La banca dati è stata prevista dal decreto del Ministro della Gioventù del 19 novembre 2010, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 27 dicembre 2010, e disciplinato dalla circolare n. 115 del 5 settembre 2011.

Decreto sviluppo, in arrivo accordi ad personam

C’era una volta il sindacato! Ecco come si potrebbe iniziare. Secondo alcune indiscrezioni, tra l’altro l’Ansa ne ha diffuso una bozza, nel decreto sviluppo comparirebbe un passaggio di fondamentale importanza che potrebbe minare i rapporti di forza tra datore di lavoro e lavoratore dove non comparirebbe più il sindacato come strumento di mediazione e tutela.

In effetti, tra le misure a sostegno della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro il governo si appresterebbe a integrare l’articolo 8 del decreto di agosto con un’altra mina nel diritto del lavoro del nostro Paese. In sostanza, le specifiche intese di cui all’articolo 8, comma 1, del decreto legge del 13  agosto  2011 n. 138 e convertito, con modificazioni dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, possono prevedere che  il datore di  lavoro e il lavoratore si accordino su una retribuzione  inferiore a quella dovuta, in cambio di servizi messi a disposizione dal datore di lavoro, quali asili nido, servizi alla persona ovvero misure per  la mobilità.

Governo, a quando il Decreto sviluppo?

Le imprese hanno già da tempo messo sotto accusa il governo per via dell’assenza di serie politiche utili al rilancio del Paese; in effetti, dopo aver varato la Legge di Stabilità il governo si sta concentrando su un ampio ventaglio di proposte finalizzate al rilancio economico anche se, poi, mancano fondi da destinare alle imprese.

Secondo alcune indiscrezioni il governo cerca di concretizzare proponendo, ad esempio, un ampio ricorso al telelavoro e a delle procedure di assunzione più semplici tanto da ridurre il peso amministrativo anche se poi, come ha osservato il ministro dello sviluppo Paolo Romani e quello del lavoro Maurizio Sacconi

Siamo intenzionati a rendere ancor più incentivato l’apprendistato e a incoraggiare il telelavoro soprattutto nel momento della nascita dei figli in una famiglia. Previste anche misure di semplificazione per incoraggiare le assunzioni

Lavoro: imprenditoria giovanile, nasce Osservatorio Unioncamere

 Nel nostro Paese sono l’11,8% sul totale, 720 mila in termini numerici, le imprese giovanili, ovverosia con a capo un titolare avente un’età sotto i 35 anni; e di queste, ben 200 mila operano nel commercio. A rilevarlo è stata Unioncamere in concomitanza con l’annuncio relativo alla nascita dell’Osservatorio sull’Imprenditoria Giovanile. Stando ai dati consolidati al 31 dicembre del 2010, in Italia si contavano poco più di 6,1 milioni di imprese esistenti, con Roma Provincia primatista, con ben 44.166 imprese, per quel che riguarda proprio l’imprenditoria giovanile.

Dallo stage all’assunzione: il Rapporto 2010 di Unioncamere

 Si entra in azienda, con uno stage, che dura pochi mesi a fronte di una “retribuzione” che di norma non va oltre un rimborso spese; ma spesso non si va oltre un ticket pasto giornaliero. E poi tutto finisce! E’ questo l’iter per molti giovani, con molti di questi oramai stanchi di “fare pratica” nelle aziende a costo zero per queste ultime. Ma non sempre le cose vanno a finire così. Un Rapporto di Unioncamere, a valere sull’anno 2010, in accordo con un’elaborazione in base al Sistema informativo Excelsior, rivela come lo scorso anno ben 38 mila giovani siano riusciti ad essere assunti dopo aver sostenuto uno stage.

Occupazione Milano: il lavoro non va in vacanza

 Sotto la Madonnina il lavoro non va in vacanza, anzi! Sono quasi duemila, infatti, le richieste di lavoro con contratto stagionale nel milanese; a rilevarlo è un Rapporto della Camera di Commercio di Milano, da cui è emerso come le assunzioni stagionali coprano, a valere su tutto il 2011, il 17,9% di quelle previste dalle imprese nel capoluogo lombardo. Le maggiori opportunità di lavoro estivo è possibile trovarle nel comparto dei servizi, dove sono ben 1.700 le posizioni aperte; a spiccare, in particolare, sono le assunzioni nel turismo, nel commercio e nei servizi alla persona. E dopo Milano, a livello territoriale, a spiccare per numero di assunzioni con contratto stagionale sono le province di Varese e di Brescia.

Dopo lo stage? L’assunzione

Lo stage dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) rappresentare uno strumento utile sia all’azienda che al lavoratore; sarebbe auspicabile (purtroppo non sempre accade) che il datore di lavoro contribuisca alla spese sostenute dallo stagista con un minimo di rimborso spese mensili (non si dovrebbe accettare uno stage non retribuito).

Lo stage o il tirocinio è un’esperienza formativa che può durare 3, 6 ma anche un anno; cosa accade al termine di questo periodo? La stessa azienda può assumere lo stagista oppure ringraziarlo e dire che per il momento non necessita di personale in più.

In arrivo oltre 162 mila assunzioni

  Secondo i dati rilevati dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro nei mesi luglio 2011-settembre 2011 le imprese italiane hanno previsto ben 162.600 assunzioni, circa 23.000

Decreto sviluppo, le assunzioni aggiuntive

 Si ricorda che, in base al decreto sviluppo, il beneficio per i datori di lavoro deve essere calcolato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato rilevato in ciascun mese e il numero dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato mediamente occupati nei dodici mesi precedenti.

Decreto sviluppo, le violazioni non formali e la nozione d’impresa

 L’articolo 7 del decreto sviluppo finalizza la decadenza del credito d’imposta alla possibile violazione non formale, sia alla normativa fiscale che a quella contributiva, in materia di lavoro dipendente per le quali siano state irrogate sanzioni di importo non inferiore a euro 5.000.

Un provvedimento di questo tipo sembra scontrarsi con l’articolo 1, comma 1175, della legge n. 296 del 2006, ovvero Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, nota anche come legge finanziaria 2007, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 299 del 27 dicembre 2006 – Supplemento ordinario n. 244 – che subordina il riconoscimento di benefici normativi e contributivi al possesso del DURC ed al rispetto dei trattamenti economici previsti dalla contrattazione collettiva nazionale o, se esistente, da quella territoriale od aziendale.