Ministero del lavoro, chiarimenti sul riposo settimanale

Interessante risposta da parte della Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, mediante interpello n. 26 del 27 giugno 2011, in merito alla disciplina dei riposi settimanali di cui all’articolo 9 del decreto legislativo n. 66/2003 chiesto dall’associazione dei datori di lavoro, ovvero Confindustria.

Il decreto in esame fissa alcuni criteri di base; in effetti, il lavoratore ha diritto ogni sette giorni a un periodo di riposo di almeno ventiquattro ore consecutive, di regola in coincidenza con la domenica, da cumulare con le ore di riposo giornaliero di cui all’articolo 7 il suddetto periodo di riposo consecutivo è calcolato come media in un periodo non superiore a quattordici giorni.

Lavoro e pari opportunità

 Lo scorso 9 giugno la sede locale della Confindustria di Messina ha promosso un workshop di presentazione della “Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro”.

Nel corso dell’iniziativa, la stessa Associazione degli Industriali della Provincia di Messina, condividendo e riconoscendo i principi ispiratori e le finalità promosse, ha ratificato ufficialmente la propria adesione come socio sostenitore all’iniziativa sulle pari opportunità.

Ivo Blandina, Presidente dell’Associazione, ha posto particolare attenzione all’iniziativa tanto che

L’adesione alla Carta per Confindustria Messina ha rappresentato la ratifica di un modo d’operare già fortemente radicato all’interno dell’Organizzazione. Non solo il personale è a forte maggioranza femminile, ma sono state attivate anche politiche di conciliazione dei tempi per il personale. Per quanto riguarda le pari opportunità di accesso a posizioni di maggior responsabilità, il Direttore è una donna, una delle 7 a ricoprire tale carica in Associazioni Territoriali di Confindustria (100 in tutto) in Italia.

I dubbi di Confindustria sui lavori usuranti

 Confindustria ha manifestato diverse perplessità sui contenuti del Decreto sui lavori usuranti, ossia sul decreto Legislativo 21 aprile 2011 n. 67, e lo ha fatto attraverso la sua circolare dell’11 maggio 2011.

In effetti, per l’associazione sindacale dei datori di lavoro, il governo si sarebbe spinto oltre alle indicazioni contenute nella legge delega predisposta dal Parlamento.

In particolare, il testo del decreto nell’individuare i lavoratori coinvolti fa riferimento ad alcune voci di tariffa Inail con riferimento a lavorazioni cui si applicano i criteri per l’organizzazione del lavoro previsti dall’articolo 2100 del codice civile: si tratta delle ipotesi di cottimo obbligatorio, relative ai casi in cui, in conseguenza dell’organizzazione del lavoro, il lavoratore è vincolato all’osservanza di un determinato ritmo produttivo, o quando la valutazione della sua prestazione è fatta in base al risultato delle misurazioni dei tempi di lavorazione.

Aziende italiane: tasse troppo alte

Le aziende italiane pagano molte tasse, forse troppe se rapportate ad esempio ad altri paesi come la Spagna; nello studio “Imposizione societaria – regimi fiscali a confronto” viene specificato:

L’imposizione fiscale complessiva in rapporto al reddito imponibile (effective tax rate) è decisamente superiore in Italia (58%) rispetto alla Germania (43%), al Regno Unito (40%) e alla Spagna (29%). Di poco diversa la situazione della Francia, dove il carico fiscale complessivo (60%) risulta lievemente superiore a quello italiano, per effetto dell’indeducibilità del compenso corrisposto ad amministratori esterni all’impresa

Lavori usuranti, la circolare di Confindustria

L’associazione sindacale dei datori di lavoro con la circolare dell’11 maggio 2011, ha fornito le prime indicazioni, ai propri iscritti, circa il Decreto Legislativo 21 aprile 2011 n. 67 sui lavori usuranti.

Per prima cosa la circolare cerca di chiarire gli obiettivi del legislatore e individua i lavoratori coinvolti.

In particolare, tra i lavoratori ammessi a beneficiare del trattamento pensionistico anticipato sono compresi anche i lavoratori notturni, per i quali il decreto legislativo fornisce apposita definizione.

Ai soli fini dell’accesso ai benefici pensionistici sono, infatti, considerati lavoratori notturni i lavoratori a turni che prestano la loro attività per almeno 6 ore consecutive, comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per un numero di giorni lavorativi all’anno non inferiore a 78 o 64 giorni.

Lavori usuranti e le lavorazioni a catena

 La legge sui lavori usuranti, decreto Legislativo del 21 aprile 2011 n. 67, è entrata da poco in vigore e da più parti si cerca di fornire commenti e chiavi di lettura.

Ricordiamo che il decreto fa rientrare nella platea dei lavoratori beneficiari gli addetti alle lavorazioni su linea a catena previsti dal legislatore delegante (Legge n. 247/2007, articolo 1, comma 3, lett. b), ovvero quei lavoratori che all’interno di un processo produttivo in serie, contraddistinto da un ritmo collegato a lavorazioni o a misurazione di tempi di produzione con mansioni organizzate in sequenze di postazioni, svolgano attività caratterizzate dalla ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale, che si spostano a flusso continuo o a scatti con cadenze brevi determinate dall’organizzazione del lavoro o dalla tecnologia, con esclusione degli addetti a lavorazioni collaterali a linee di produzione, alla manutenzione, al rifornimento materiali e al controllo di qualità.

Confindustria Modena: accordo per la tassazione ridotta

 La Confindustria di Modena e le associazioni sindacali CGIL, CISL E UIL hanno stilato l’accordo quadro territoriale per la tassazione ridotta al 10% sui premi di produttività, applicabile alla provincia di Modena per l’anno 2011.

Le parti, nel firmare la presente intesa, hanno tenuto conto del contenuto della circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 3 del 2011, la quale ha subordinato l’imposta sostitutiva del 10% sulle somme collegate alla produttività alla creazione di un accordo collettivo, aziendale o territoriale

Fiat, al via le nuove intese

Nuova fase contrattuale tra il sindacato e Federmeccanica con l’obiettivo di mettere a punto il nuovo contratto del settore dell’auto: in effetti, dal 24 gennaio inizieranno i nuovi confronti per tentare di mettere il freno all’effetto disgregativo di Confindustria all’indomani del referendum tenuto a Mirafiori.

Di certo, questo appuntamento è il primo di una lunga serie che si pone di gestire il nuovo trend dei rapporti industriali: flessibilità e orario di lavoro saranno i temi all’ordine del giorno.

Il confronto inizierà dal pomeriggio del 24 gennaio dove la federazione che unisce le industrie meccaniche italiane vedrà i rappresentanti di Fim, Uil, Fismic e Ugl: le organizzazioni che hanno firmato l’ultimo contratto dei metalmeccanici.

Nel contempo, nella sua  sede provinciale, la Fiom di Cgil presenterà lo sciopero di venerdì prossimo contro gli accordi della casa torinese.