Novità riforma del lavoro 2012, che cos’è l’ASPI

 Lo avevamo già scritto: la riforma del lavoro 2012, ovvero quella voluta fortemente dal Governo Monti, introduce molte novità nel sistema lavoro e previdenza del nostro Paese.

Infatti, l’Aspi, ad esempio, è un nuovo strumento che entrerà pienamente in vigore dal 2017. In particolare, questa nuova forma di ammortizzare sociale prevede che dal 1 gennaio 2013 la contribuzione voluta dal Ministro Fornero, insieme alla mini Aspi, è stata fissata all’1,31% e, sempre secondo le disposizioni entrate in vigore, sarà estesa anche agli apprendisti.

Le novità della riforma del mercato del lavoro 2012

 Con la riforma del mercato del lavoro debuttano nuovi strumenti in materia di incentivi alla stabilizzazione  e di sostegno al reddito che serviranno, almeno nelle intenzioni del Governo Monti e soprattutto da parte del Ministro del Lavoro, a dare nuovi impulsi al fine di stabilizzare il mercato del lavoro e offrire nuovi strumenti alle imprese con la sospirata flessibilità, anche se l’attuale presidente di viale dell’Astronomia, Confindustria, rimane fortemente critico e dubbioso sulla vera efficacia scontrandosi con le posizioni del Ministro Elsa Fornero.

Le novità previste, e contenute nel provvedimento approvato al Senato e ora presente alla Camera, sono molte: si passa da una rivisitazione del sistema degli ammortizzatori sociali con l’introduzione  dell’ASPI, la nuova assicurazione sociale a sostegno del reddito,  fino ad una nuova riformulazione del rapporto di apprendistato che, con la riforma, diventa ora lo strumento principale per l’ingresso nel mondo del lavoro.

Con la nuova legge sul lavoro approvato in Senato un rito speciale per le controversie in tema di licenziamenti

 Ricordiamo che la norme approvate in senato introducono una disciplina processuale speciale per le controversie in materia di licenziamenti, nelle ipotesi rientranti nell’ambito di applicazione dell’art. 18 della legge n. 300/1970, ossia Statuto dei lavoratori.

In particolare viene disposto che la disciplina processuale trovi applicazione alle controversie aventi ad oggetto l’impugnativa dei licenziamenti nelle ipotesi regolate dall’art. 18 della legge n. 300/1970 anche quando devono essere risolte questioni relative alla qualificazione del rapporto di lavoro.

Infatti, nello specifico si prevede che  ai fini di una tutela urgente, la domanda avente ad oggetto l’impugnativa del licenziamento venga proposta con ricorso al Tribunale in funzione di giudice del lavoro. Il giudice, sentite le parti, procede agli atti di istruzione e provvede, con ordinanza immediatamente esecutiva, all’accoglimento o al rigetto della domanda.

Audizione in Parlamento sull’invalidità civile

 I rappresentanti dei patronati aderenti al Cepa – ovvero inas, Inca, Ital e Acli – sono stati sentiti dalla Commissione lavoro, previdenza sociale del Senato, in merito alle nuove procedure telematiche per il riconoscimento dell’invalidità civile, introdotte con la legge n. 102/2009.

I Patronati hanno ribadito la carenza, anche due anni dall’entrata in vigore della legge, di una vera applicazione delle norme; in effetti, la nuova legge avrebbe dovuto garantire rapidità e trasparenza nelle modalità di riconoscimento dello stato di invalidità civile, handicap e disabilità. In realtà, si è dovuto denunciare disagi  a cui i disabili e/o i loro familiari sono stati sottoposti  per difficoltà riconducibili esclusivamente a ingiustificate e persistenti lacune operative.

Il governo Monti impone la fiducia sul ddl lavoro

 Il governo Monti su un pacchetto di quattro emendamenti che racchiudono l’intero testo, con qualche modifica rispetto al provvedimento varato dalla commissione Lavoro, il Governo ha chiesto la fiducia. I quattro emendamenti su cui  il Governo ha posto la fiducia prevedono la flessibilità in entrata, gli ammortizzatori sociali, la flessibilità in uscita e sulla formazione.

All’iniziativa del Governo la CGIL ha espresso una valutazione negativa perché per la maggiore centrale italiana le istituzioni potevano di certo fare di più. Infatti, la nota della Segreteria Confederale CGIL, cha ha analizzato punto per punto l’ultima versione del Ddl sul mercato del lavoro, è piuttosto critica

Il Rapporto annuale Inps sulla previdenza 2011

 Ieri, 29 maggio 2012, il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua ha presentato la Relazione Annuale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale alla Camera dei Deputati, presso la Sala della Lupa. Il presidente dell’Inps, illustrando la situazione e i risultati di attività dell’Inps, ha posto in evidenza che il nostro Istituto previdenziale è diventato il più grande ente previdenziale europeo a seguito della confluenza di Inpdap ed Enpals, e ha messo in luce il ruolo sempre più importante che esso svolge nel sistema del Welfare italiano.

Le conclusioni dei lavori sono state affidate al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero. A questo proposito, il Ministro Fornero ha parlato della riforma del lavoro all’esame del Parlamento, ritornando, fra l’altro, sul tema particolarmente attuale dei cosiddetti lavoratori esodati e richiamando l’attenzione su quello dell’adeguatezza delle risorse a disposizione per l’età anziana, un problema molto sentito anche a livello europeo e che – ha ribadito il Ministro – non riguarda solo il bilancio pubblico ma tocca ognuno di noi.

Le novità sul testo della riforma del lavoro

 La Commissione del Senato ha dato il suo parere favorevole al ddl lavoro fortem,ente voluto dal governo Monti, apportando alcune modifiche. Nel segmento dei voucher in agricoltura è stato deciso che il buono lavoro potrà essere usato dalle aziende con un fatturato inferiore ai 7 mila euro: sopra questo tetto esso sarà consentito solo per l’impiego di studenti sotto i 25 anni e per i pensionati (e non più anche per le casalinghe).

In arrivo i nuovi parametri fisici per l’ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle forze armate e di polizia

 Il nuovo testo unificato delle proposte di legge A.C. 3160, 4084 e 4113, approvato dalla Commissione difesa della Camera dei Deputati nella seduta del 12 ottobre 2011, è finalizzato a sostituire l’attuale requisito dell’altezza per l’accesso nelle carriere iniziali delle forze armate e di polizia con un diverso parametro che tenga in considerazione la più generale idoneità fisica del candidato allo svolgimento del servizio.

Il numero del progetto di legge è identificato come 3160–4084-4113-A ed è titolato come Modifica all’articolo 635 del codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, in materia di nuovi parametri fisici per l’ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate.

Novità sull’articolo 18 in discussione in Parlamento

 Altre novità in arrivo sull’articolo 18 in materia disciplinare-economico ; in effetti, è stato presentato un emendamento  che mira a ottenere meno poteri ai giudici in caso di licenziamenti disciplinari, più tutele in caso di licenziamenti economici per i lavoratori che devono affrontare un processo e sono arrivati alla fase dell’appello.

Sono due novità non di poco conto perché sembrano, di nuovo, mettere in discussione l’intesa raggiunta con le organizzazioni sindacali nelle scorse settimane. Con questo emendamento, a firma del governo Monti, si intende modificare il disegno di legge di riforma del mercato del lavoro. Non solo, in tema di lavoro risultano poi presenti 800 emendamenti (300 Pdl, 150 Pd, 125 Lega, 145 Idv) presentati dai gruppi in commissione a Palazzo Madama, dove l’inizio delle votazioni dovrebbe pero’ slittare dopo il primo maggio.

L’inserimento lavorativo dei detenuti

 Gli organi della Camera dei Deputati hanno espresso il loro parere in merito al provvedimento presente sulle disposizioni per il reinserimento lavorativo dei detenuti allo scopo di favorire l’inserimento lavorativo dei detenuti.

Ricordiamo che su un precedente testo unificato la Commissione Bilancio ha espresso parere contrario in data 29 febbraio 2012, anche sulla base della documentazione tecnica trasmessa dal Governo.

Non solo, le attuali norme prevedono che  all’articolo 4, comma 3-bis, della legge n. 381/1991 (legge sulle cooperative sociali) la riduzione, nella misura stabilita con cadenza biennale con apposito decreto ministeriale, delle aliquote complessive della contribuzione per l’assicurazione obbligatoria previdenziale ed assistenziale dovute dalle cooperative sociali, relativamente alla retribuzione corrisposta a detenuti, internati negli istituti penitenziari, agli ex degenti di ospedali psichiatrici giudiziari e alle persone condannate e internate ammesse al lavoro esterno. Tali sgravi contributivi si applicano per un ulteriore periodo di sei mesi successivo alla cessazione dello stato di detenzione.

Per i licenziamenti economici ingiustificati per la CGIL occorre il reintegro

 È stata presentata da parte della maggiore organizzazione sindacale italiana una memoria all’audizione al Senato sul Ddl di riforma del mercato del lavoro. Ecco tutte le critiche e le proposte su articolo 18, ammortizzatori sociali e precarietà.

La CGIL ha fatto sapere che sul disegno di legge presentato dal Governo Monti, e attualmente fermo in discussione in commissione lavoro al senato, in sede di audizioni che il lavoro

presentato dal Governo contiene nei capitoli relativi a tipologie di impiego, politiche attive del lavoro e ammortizzatori sociali numerose e negative modifiche sia rispetto ai risultati del confronto svolto con le forze sociali che al documento approvato dal Consiglio dei ministri del 23 marzo

Iniziato l’iter parlamentare sulla riforma del mercato del lavoro

 In questi giorni è iniziato l’iter parlamentare in Commissione Lavoro al Senato l’esame del disegno di legge recante “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”.

Il Ministro Fornero, presente ai lavori della Commissione, nell’auspicare che la riforma venga approvata in tempi rapidi, ha anche sottolineato che il testo all’esame delle Camere non è ancora definitivo e può, quindi, essere migliorato, pur mantenendo l’equilibrio complessivo senza arretramenti.

Esodati e pensioni passando per la delocalizzazione in Polonia

 La riforma del mercato del lavoro ora è pronta ad essere discussa al Parlamento ma, allo stesso tempo, non si fermano le delocalizzazioni delle imprese italiane in altri Paesi allo scopo di ottenere manodopera ad un prezzo inferiore anche se la sfida economica si vince con gli investimenti e nelle nuove tecnologie: a questo proposito la Germania è un modello sicuramente da imitare.

Infatti, dopo due anni dalla chiusura della vertenza in Indesit in cui il gruppo produttore di elettrodomestici si era impegnato ad investire in Italia, mantenendo le produzioni, oggi ad essere di nuovo a rischio è lo stabilimento di None nel Torinese.

I punti essenziali della Riforma del lavoro

 Il Ddl della riforma del lavoro è stato approvato dal Governo e tra poche settimane sarà al vaglio del Parlamento. In base a diverse indicazioni, il nuovo disegno di legge contiene diverse modifiche nei contratti di lavoro presenti nel panorama lavorativo nazionale.

In particolare, sul lavoro intermittente il governo Monti è intervenuto fissando l’obbligo di comunicazione preventiva in occasione di ogni chiamata, oltre all’impossibilità di stipulare con questa particolare forma contrattualistica con soggetti aventi meno i 25 anni o più di 45 anni e una stretta sull’indennità di disponibilità che sarà oggi dovuta anche se non vi sia effettiva chiamata, se il contratto è previsto per i periodi del week end o delle vacanze.