CGIL, le donne percepiscono meno di mille euro al mese

Il sindacato di categoria dei pensionati della CGIL ha posto in evidenza un dato non da sottovalutare, ovvero più di 9 milioni di pensionati donne percepiscono non più di mille euro al mese. Proprio in questi giorni si sta discutendo del problema delle pensioni in occasione dell’ottava Assemblea delle donne del sindacato pensionati della CGIL e la SPI non può non tenere conto di questo dato allarmante che pone ancora una volta in evidenza una pesante discriminazione di genere.

In effetti, i dati mettono in luce che una donna pensionata percepisce meno di mille euro contro un assegno pensionistico degli uomini è di circa 1300 euro. Non solo, i dati della federazione SPI mettono in luce un’altra discriminazione: mentre la pensione media è di circa 961 euro al mese non si deve trascurare anche che 2.480.000 donne non superano quota 358 euro, 2.800.000 arrivano ad un massimo di 721 euro e 2 milioni a 792 euro.

CUD 2011, in arrivo il certificato di pensione

Nei prossimi giorni l’Inps invierà i due certificati di pensione (CUD 2011 e ObisM) relativo all’anno 2011 a tutti i pensionati iscritti all’istituto di previdenza e, in questo modo, si ha così la possibilità di verificare la correttezza delle informazioni contenute, in particolare l’esatto ammontare della pensione in pagamento oltre alla facoltà di chiedere eventuali rettifiche.

Il certificato di pensione, chiamato anche modello OBisM, deve contenere, oltre ai dati anagrafici del titolare, le detrazioni fiscali spettanti, l’adeguamento della pensione secondo le indicazioni Istat e le trattenute fiscali che il pensionato è chiamato a versare mediante il suo sostituito d’imposta.

Il punto sulle maggiorazioni sociali

Con la legge finanziaria n. 448 del 23 dicembre del 2001 sono stati previsti aumenti dell’importo delle maggiorazioni sociali delle pensioni, delle pensioni sociali, delle prestazioni pensionistiche a carico di qualsiasi fondo previdenziale, degli assegni sociali, di pensione e assegni di invalidità civile, ciechi e sordomuti con preventiva verifica di tipo reddituale da parte dell’istituto previdenziale privato, ovvero l’Inps.

Si ricorda che l’aumento viene erogato automaticamente dall’Inps al pensionato che già percepisce la vecchia maggiorazione sociale.

Tutti i redditi, ai fini della verifica reddituale, di qualsiasi natura sono da considerarsi influenti per la concessione della maggiorazione sociale.

In effetti, dal calcolo ai fini della concessione non si devono considerare i redditi da pensione di guerra, l’indennità di accompagnamento, l’indennità per ciechi parziali, l’indennità di comunicazione per sordomuti, l’indennizzo previsto per i soggetti danneggiati da trasfusioni e vaccinazioni, il rimborso forfetario di 154,94 euro dall’anno 2001 in poi, così come previsto dal collegato fiscale.

Pensione 2011, deciso l’aggiornamento delle pensioni

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 279 del 29 novembre del 2010 il decreto interministeriale del 19 novembre 2010 del Ministero del lavoro e dell’Economia che determina la perequazione automatica dei trattamenti minimi di pensione e di pensione sociale a partire dal 1° gennaio 2011.

In base alla nuova disposizione, il trattamento minimo sarà un importo mensile lordo pari a 467,43 euro, mentre per le pensioni sociali l’importo mensile sarà di 343,90 euro per 13 mensilità.

La percentuale per il 2010, con effetto dal primo gennaio del 2011, è stabilita in via provvisoria per dare la possibilità agli enti previdenziali, dall’Inps all’Inpdap, di provvedere in tempo utile al rinnovo degli importi pensionistici.

Pensioni 2010, il coefficiente nel sistema contributivo

 Avevamo già dato evidenza in un precedente articolo la decisione da parte del governo di cambiare i coefficienti di trasformazione calcolati con il sistema contributivo.

La pensione annua, secondo il sistema contributivo, si ottiene applicando al montante contributivo, ossia all’ammontare della somma accantonata nell’arco della propria attività lavorativa rivalutata nel tempo, il coefficiente di trasformazione relativa all’età anagrafica applicata al momento del pensionamento.

Si è anche stabilito che dal 2010 la revisione dei coefficienti non avverrà più ogni dieci anni ma ogni tre, in questo modo si produrranno risparmi sensibili di spesa e, di conseguenza, minore pensione accantonata.

Pensioni 2010, i nuovi minimi

 Con l’anno nuovo sono state definiti i nuovi minimi per la pensione e l’assegno sociale e per il trattamento minimo garantito.

Questi minimi si applicano alle prestazioni erogate da un istituto previdenziale, ad esempio Inps per i dipendenti privati, e quelle a carico di un fondo esclusivo o sostitutivo dell’assicurazione generale obbligatoria (ad esempio Inpdap per i dipendenti pubblici).

Dal 1° gennaio 2010 il trattamento minimo a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti pubblici e privati è stabilito in 461,40 euro mensili per tredici mensilità, pari a 5.998,20 euro annuali.