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CGIL, le donne percepiscono meno di mille euro al mese

Il sindacato di categoria dei pensionati della CGIL ha posto in evidenza un dato non da sottovalutare, ovvero più di 9 milioni di pensionati donne percepiscono non più di mille euro al mese. Proprio in questi giorni si sta discutendo del problema delle pensioni in occasione dell’ottava Assemblea delle donne del sindacato pensionati della CGIL e la SPI non può non tenere conto di questo dato allarmante che pone ancora una volta in evidenza una pesante discriminazione di genere.

In effetti, i dati mettono in luce che una donna pensionata percepisce meno di mille euro contro un assegno pensionistico degli uomini è di circa 1300 euro. Non solo, i dati della federazione SPI mettono in luce un’altra discriminazione: mentre la pensione media è di circa 961 euro al mese non si deve trascurare anche che 2.480.000 donne non superano quota 358 euro, 2.800.000 arrivano ad un massimo di 721 euro e 2 milioni a 792 euro.

Leggendo il rapporto si scopre anche che a ricevere la pensione sociale sono soprattutto le donne, 423.433 a fronte dei 131.511 assegni per gli uomini. L’importo medio di una pensione sociale per una donna varia di regione in regione ed è inferiore a quello previsto per gli uomini di circa 100 euro.

Secondo i dati diffusi dallo SPI CGIL si scopre anche che sono 3.500.000 le donne che percepiscono una pensione da lavoro, di queste circa 2 milioni si trovano nelle regioni del nord Italia,  700mila in quelle del centro e  850mila nel Mezzogiorno.

Contrariamente a quanto si possa pensare è al nord che queste hanno un valore minore, con una media mensile di 892 euro a fronte di 962 euro al centro e di 902 euro al sud.

Rispetto agli altri Paesi europei si scopre anche che l’età pensionabile passerà dai 60 anni del 2010 ai 62 del 2020 fino ad arrivare ai 66 del 2030, ai 67 del 2040 e ai 68 del 2050. In Francia, ad esempio, l’età pensionabile è più bassa, resterà sostanzialmente invariata e arriverà nel 2050 a 61 anni. La Germania al momento non pensa proprio di modificare la propria legislazione tanto da bloccare la soglia ai 65 anni mentre nel Regno Unito arriverà a 67 non prima del 2050.

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