L’applicazione dei nuovi regolamenti comunitari

 L’Inps ricorda che dal 1° aprile 2012, i nuovi regolamenti comunitari relativi al coordinamento dei sistemi nazionali di sicurezza sociale, si applicano anche alla Confederazione Svizzera. Infatti, nella circolare n. 70 del 22 maggio 2012 sono descritti in dettaglio i regolamenti in esame e il loro ambito di applicazione e, inoltre, vengono fornite precisazioni sull’applicazione delle disposizioni comunitarie in materia di prestazioni orfanili e tassi di cambio ai Paesi membri dell’Unione Europea, ai Paesi SEE e alla Svizzera.

L’Inps, attraverso la circolare n. 70, intende fornire anche alcune precisazioni in materia di prestazioni orfanili.

Si ritiene utile ricordare che, in base all’articolo 78 del regolamento n. 1408/71, le prestazioni orfanili dovevano sempre essere attribuite a carico di una sola istituzione, in misura pari alla pensione teorica, senza operare la riduzione in pro-rata.

Dal sindacato le proposte per un fisco sostenibile

 Occorre, di certo, cambiare rotta perché l’attuale situazione economica sta diventando insostenibile e le continue nuove richieste fiscali non fanno altro che pesare sulle famiglie e sui lavoratori.

Infatti, è necessario ridurre da subito le tasse a lavoratori e pensionati: ecco che cosa chiedono Cgil, Cisl e Uil che hanno varato un documento dal titolo Cambiare il fisco per il lavoro, la crescita, il welfare, che è alla base della manifestazione sindacale unitaria in programma il 2 giugno a Roma.

Le tre centrali sindacali intendono chiedere di aumentare di 400 euro annui pro capite la detrazioni per i redditi da lavoro dipendente e da pensione compresi entro l’attuale limite di 55mila euro. Ma non solo, è anche necessario abolire l’Imu sull’abitazione principale per gli immobili non di pregio esclusivamente per chi possieda un solo immobile nel medesimo nucleo familiare, varare il decreto attuativo per rendere applicabile il meccanismo di detassazione dei premi di risultato erogati tramite la contrattazione collettiva aziendale o territoriale.

Pensioni più leggere, una nuova stangata in arrivo

 Dalla CGIL un allarme: in arrivo una nuova stangata per effetto dei nuovi coefficienti tanto che la centrale sindacale osserva che stanno diventando sempre più insostenibili gli effetti della riforma delle pensioni; in effetti, con la revisione dei coefficienti pensionistici annunciata dal ministro Fornero è in arrivo una nuova stangata a carico sempre dei più noti.

Il Ministro Fornero ha annunciato che sono pronti i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo in rendita pensionistica e che  il relativo decreto è  già pronto per la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Il Sole 24 ore di oggi dice che con l’applicazione dei nuovi coefficienti le pensioni liquidate dal 2013 al 2015 diventeranno più leggere del 3%. Siamo in presenza di una nuova stangata.

Riforma pensioni per i consulenti del lavoro

 E’ praticamente pronta la riforma delle pensioni per i consulenti del lavoro. La commissione che si occupa della procedura di revisione del sistema pensionistico per questa categoria di liberi professionisti ha infatti portato a termine l’intervento di review, da votare da parte dell’assemblea dei delegati nella data del prossimo 28 giugno e, quindi, inviato ai ministeri vigilanti per il via libero definitivo. Se tutto andrà per il verso giusto, la riforma entrerà in vigore con decorrenza 1 gennaio 2013.

Nonostante manchi ben più di un mese all’assemblea, i termini della riforma sono praticamente tutti noti. A variare è fondamentalmente il sistema di calcolo delle prestazioni, che oggi viene determinato in misura fissa. In futuro, invece, si passerà al metodo contributivo, come peraltro suggerito dalla riforma del lavoro del ministro Fornero. L’applicazione del nuovo metodo di calcolo avverrà inoltre nel rispetto delle anzianità maturate, e quindi varrà solamente per il futuro.

Il nuovo servizio di informazione e consulenza dell’Inps

 Il nostro Istituto previdenziale si è dato alcune nuove disposizioni nell’ambito dell’evoluzione del nuovo assetto organizzativo e funzionale del servizio di informazione e consulenza dell’Istituto. Infatti, l’orario di apertura al pubblico della sportelleria delle Agenzie interne e complesse è fissato in un numero minimo di 28 ore settimanali, articolato in un’apertura antimeridiana per i cittadini e le imprese tutti i giorni dal lunedì al venerdì per almeno 20 ore settimanali e in una pomeridiana, riservata ai servizi di consulenza su appuntamento ed agli intermediari legalmente riconosciuti, dal lunedì al giovedì per almeno 8 ore settimanali.

Per le Agenzie territoriali, in ragione della minore disponibilità di risorse, particolarmente significativa in alcuni periodi dell’anno, l’orario minimo di apertura al pubblico degli sportelli è ridotto a 20 ore settimanali, limitate all’apertura antimeridiana, tutti i giorni dal lunedì al venerdì.

Il Gruppo Creval aderisce al sistema dei Buoni lavoro

 L’Inps informa la sua utenza che anche le banche del Gruppo Creval aderiscono a questa iniziativa; in effetti, da mercoledì 16 maggio 2012, anche le banche del Gruppo CREVAL cominceranno ad operare nel Servizio Voucher Inps, incrementando il canale di distribuzione previsto dalla convenzione tra Inps e l’Istituto centrale delle Banche Popolari (ICBPI) e consentendo così una migliore reperibilità dello strumento dei buoni lavoro.

In base alle informazioni diffuse dal nostro Istituto previdenziale, con il sistema dei buoni, o voucher, il pagamento delle prestazioni di lavoro occasionale accessorio avviene attraverso il meccanismo dei ‘buoni’, il cui valore nominale è pari a 10 euro ed è, inoltre, disponibile un buono ‘multiplo’, del valore di 50 euro equivalente a cinque buoni non separabili ed un buono da 20 euro equivalente a due buoni non separabili.

Il fondo di solidarietà per i lavoratori delle imprese assicuratrici

 Il nostro Istituto previdenziale, con la circolare n. 64 del 7 maggio 2012, intende fornite le prime istruzioni per la liquidazione dell’assegno straordinario per  il sostegno al reddito da corrispondere al personale delle imprese assicuratrici. il Fondo, che ha lo scopo di attuare in via straordinaria interventi nei confronti  dei lavoratori delle imprese cui si applica il contratto collettivo nazionale di settore coinvolti in processi di ristrutturazione o di situazioni di crisi o di  riorganizzazione aziendale, provvede all’erogazione di assegni straordinari per il sostegno del reddito in favore dei lavoratori in condizione di maturare i requisiti minimi per la pensione entro un massimo di cinque anni.

I contributi Inps 2012 dei pescatori autonomi

 L’Inps, nella circolare n. 60 del 3 maggio 2012, informa che il contributo mensile dovuto dai pescatori autonomi è commisurato al salario convenzionale per i pescatori della piccola pesca marittima e delle acque interne associati in cooperativa, ed è soggetto ad adeguamento annuale. Il nostro Istituto previdenziale, nella predetta circolare, riporta la retribuzione convenzionale e l’aliquota contributiva in base alle quali calcolare i contributi dovuti per l’anno 2012, e ulteriori informazioni sullo sgravio contributivo previsto per l’anno in corso e sulle modalità di versamento dei contributi.

Infatti, per l’Inps i lavoratori autonomi che svolgono l’attività di pesca, anche quando non siano associati in cooperativa, sono soggetti alla legge 13 marzo 1958, n. 250 e sono tenuti a versare all’Istituto un contributo mensile, soggetto ad adeguamento annuale, commisurato alla misura del salario convenzionale per i pescatori della piccola pesca marittima e delle acque interne associati in cooperativa.

Proroga esistenza in vita per le pensioni estere

 L’Inps ha deciso di prorogare i termini per la comunicazione all’Istituto l’esistenza in vita dei singoli pensionati. In effetti, dalle prime indicazioni, ovvero dal passaggio di consegne per il pagamento delle pensioni all’estero alla Citibank, che subentra dal prossimo febbraio all’Icbpi, viene nuovamente richiesto questo attestato che dovrà essere restituito entro, non più il 2 aprile 2012, il prossimo 2 giugno 2012.

In effetti, dopo i diversi disagi createsi per migliaia di pensionati all’estero con l’ultima campagna gestita l’intermediazione della Western Union, l’Inps ha deciso di cambiare rotta e puntare su una nuova intermediazione.

Non solo, oltre la puntualità e la chiarezza nelle comunicazioni dell’Inps e della Citibank, è necessario fare maggiore attenzione nella semplificazione dei moduli e delle procedure, con la possibilità di avvalersi per la certificazione del documento delle autorità e dei soggetti pubblici dei luoghi di residenza, senza essere obbligati a costose, defatiganti e incerte trasferte verso consolati e ambasciate.

Istruzioni Inps per il pagamento in contanti o assegno

 Il nostro istituto previdenziale ha offerto alcune delucidazioni in merito al pagamento dei propri servizi da parte della sua utenza; in effetti, così come riporta il Messaggio del 24 aprile n. 7073, l’Inps intende chiarire alcuni punti contenuti nell’articolo 16, comma 7, del D.L. 9 febbraio 2012, n. 5, relativo al divieto di pagamenti all’Istituto in contanti o con assegni.

Si ricorda che l’articolo in evidenza precisa che a decorrere dal 1° maggio 2012 per i pagamenti effettuati presso le sedi dell’Istituto nazionale della previdenza sociale si utilizzano esclusivamente strumenti di pagamento elettronici bancari o postali, ivi comprese le carte di pagamento prepagate e le carte di cui all’articolo 4 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

La somma aggiuntiva per gli iscritti Inpdap e Inps

 La somma aggiuntiva è una quota, per l’appunto aggiuntiva, che i pensionati possono percepire una sola volta all’anno se potranno dismostrare alcuni requisiti. Infatti, l’articolo 5 del decreto legge 81 del 2 luglio 2007, convertito con legge n. 127 del 3 agosto 2007, ha previsto un sostegno per i titolari di pensioni basse, una somma aggiuntiva che i pensionati Inpdap riceveranno una volta l’anno insieme alla pensione: questa somma non costituisce reddito né ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali.

Il piano Fornero per gli esodati

 Dal Ministro del Lavoro Elsa Fornero una proposta originale per tentare di risolvere il problema degli esodati, ovvero quei lavoratori che passeranno dalla cassa integrazione speciale alle liste di mobilità, con una pensione parziale unita ad un reinserimento nel mondo del lavoro.

Infatti, per il Ministro si potrebbe pensare ad una politica basata su incentivi partendo da un re-impiego in forma parziale per cercare di arginare ad un problema che ormai non si può più rimandare. La proposta è del tutto originale perché, insieme al part-time, il lavoratore incasserebbe anche una pensione parziale da integrare con lo stipendio arrivando così a garantire uno stipendio pieno. Non solo, sempre secondo il ministero si potrebbe anche studiare una nuova forma di incentivi che andrebbero applicati allo stesso modo dei lavoratori over 50 con un anno di assunzione.

Esodati, si aspetta la trattativa

 Alla manifestazione unitaria tenuta dalle tre maggiori centrali sindacali hanno partecipato 25mila persone per protestare contro l’ultima riforma sulle pensioni che ha provocato tante disparità sociali, in modo particolare creando un limbo non meglio definito per gli esodati, ossia lavoratori che non percepiscono la pensione e, allo stesso tempo, sono fuori dagli schemi produttivi in virtù di accordi sottoscritti dai rappresentanti dei lavoratori e con Confindustria.

Infatti, ai lavoratori cui era stata promessa la pensione anticipata (dunque usciti dal mercato del lavoro) si sono visti innalzare l’età del riposo. Lavoratori che rischiano di rimanere in un limbo assurdo: senza stipendio, poi senza ammortizzatori sociali, e infine senza l’assegno previdenziale. In questa situazione si trovano, ad esempio, 5 mila lavoratori delle Poste, altrettanti di Alitalia, oppure i circa 400 dell’ex Eutelia.

Esodati e pensioni passando per la delocalizzazione in Polonia

 La riforma del mercato del lavoro ora è pronta ad essere discussa al Parlamento ma, allo stesso tempo, non si fermano le delocalizzazioni delle imprese italiane in altri Paesi allo scopo di ottenere manodopera ad un prezzo inferiore anche se la sfida economica si vince con gli investimenti e nelle nuove tecnologie: a questo proposito la Germania è un modello sicuramente da imitare.

Infatti, dopo due anni dalla chiusura della vertenza in Indesit in cui il gruppo produttore di elettrodomestici si era impegnato ad investire in Italia, mantenendo le produzioni, oggi ad essere di nuovo a rischio è lo stabilimento di None nel Torinese.