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Esodati, si aspetta la trattativa

 Alla manifestazione unitaria tenuta dalle tre maggiori centrali sindacali hanno partecipato 25mila persone per protestare contro l’ultima riforma sulle pensioni che ha provocato tante disparità sociali, in modo particolare creando un limbo non meglio definito per gli esodati, ossia lavoratori che non percepiscono la pensione e, allo stesso tempo, sono fuori dagli schemi produttivi in virtù di accordi sottoscritti dai rappresentanti dei lavoratori e con Confindustria.

Infatti, ai lavoratori cui era stata promessa la pensione anticipata (dunque usciti dal mercato del lavoro) si sono visti innalzare l’età del riposo. Lavoratori che rischiano di rimanere in un limbo assurdo: senza stipendio, poi senza ammortizzatori sociali, e infine senza l’assegno previdenziale. In questa situazione si trovano, ad esempio, 5 mila lavoratori delle Poste, altrettanti di Alitalia, oppure i circa 400 dell’ex Eutelia.

A questo proposito, allo scopo di evitare ricongiunzioni onerose,  i sindacati chiedono al governo di aprire immediatamente un tavolo di confronto.

Il segretario confederale della CISL, Raffaele Bonanni, osserva

Ci aspettiamo nelle prossime ore un incontro risolutorio

Il ministero ha confermato la stima di 65mila interessati, ribadendo che le risorse già previste sono sufficienti, anche se l’Inps aveva dato un numero di 130.000 persone.  Obiettivo della manifestazione è quindi premere sul governo per

risolvere la drammatica situazione delle migliaia di persone senza più stipendio e senza pensione, e per chiedere una soluzione allo scandalo delle ricongiunzioni onerose

Infatti, per Bonanni le cifre del ministro

sono frutto di un perimetro da lei stabilito. A chi vuol prendere in giro? Si mettesse d’accordo con una istituzione come l’Inps che dice che sono il doppio. È una vergogna. Il nostro appello è di incontrarsi e stabilire il da farsi perché le persone hanno bisogno di rassicurazione

Non solo, Bonanni ha anche aggiunto che

A differenza di quello che è accaduto con la le parti sociali non si faranno commissariare. Non vorremmo che l’irresponsabilità riguardasse chi deve dimostrare equilibrio. È importante che si dia subito un segnale positivo perché una volta superato questo problema occorre fare qualcosa perché il paese non muoia a causa delle eccessive tasse e della disoccupazione. Tutto ciò si risolve attraverso la crescita e su questo vogliamo che si apra una discussione seria

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