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Per trasferire i contributi ora si paga

Il maxi-emendamento presentato dal Governo ed approvato con il voto di fiducia dalle Camere lo scorso mese di luglio prevede in materia di costituzione della posizione assicurativa all’INPS e di ricongiunzione l’abrogazione di fatto della legge n. 322/1958 e rende oneroso il trasferimento dei contributi dall’INPDAP all’INPS ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 29/1979.

La recente manovra economica ha voluto dare un taglio deciso e netto ai trasferimenti dei contributi dei pubblici dipendenti verso l’Inps.

Per effetto del maxi-emendamento, ora le dipendenti pubbliche non potranno più trasferire in modo gratuito la posizione contributiva dall’Inpdap all’Inps, ovvero dall’Istituto dei lavoratori pubblici a quelli privati al fine di sfruttare il conteggio più conveniente dell’Istituto privato per conseguire la pensione di vecchiaia a 60 anni anziché a 65.

Per effetto dell’articolo 12 del decreto n. 78 del 31 maggio 2010 aumenta l’onere da pagare per ricongiungere i contributi versati in altre gestioni.

Non esiste più la possibilità di avere una posizione gratuita presso l’Inps.

Il comma 12-septies interviene sull’onerosità dell’articolo 1 della legge 29/79 che consentiva la ricongiunzione gratuita dei periodi contributivi versati  in un fondo esclusivo (come per esempio l’Inpdap), sostitutivo ed esonerativi presso il fondo dei lavoratori INPS. Con questo emendamento presentato dal governo, la  ricongiunzione diventa onerosa a decorrere dalle domande presentate dal 1.7.2010.

Il comma 12-decies introduce una modifica dei criteri di determinazione dell’onere di ricongiunzione  dell’articolo 2 della legge 29/79.

Facendo riferimento alle successive modifiche normative, si modificano i parametri adottando i coefficienti per il calcolo della riserva matematica previsti dal DM del 2007 e già applicati nel settore privato.

In sostanza, alle domande di ricongiunzione presentate a partire dal 1 luglio 2010, per il trasferimento dei contributi accreditati al fondo dei lavoratori dipendenti dell’Inps, così come prevede la legge n. 29 del 1979, si dovranno applicare le regole sul calcolo e il pagamento dell’onere previsto per i riscatti.

È possibile, comunque, per le disposizioni applicabili, un abbattimento della metà dell’onere derivante del calcolo della riserva matematica.

20 commenti su “Per trasferire i contributi ora si paga”

  1. Appurato e confermato che il trasferimento è diventato ONEROSO, si riescono a conoscere i parametri ed i coefficienti DEFINITIVI con eventuali abbattimenti, per capire se il trasferimento è CONVENIENTE??
    Il calcolo della mia pensione retributiva (40 Anni) presso un patronato presenta una differenza di parecchi euro netti al mese.
    Ci sono in giro questi benedetti coefficienti?
    Vorrei capire se mi conviene il trasferimento.
    GRAZIE

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  2. @ gino:
    Ti conviene porre la stessa domanda all’Inps che dovrà poi calcolare l’eventuale onere. Puoi andare sul sito Inps dove in alto trovi : “INPS RISPONDE”
    Con la speranza che ti risponda presto.
    Domenico

    Rispondi
  3. Ti conviene chiedere all’Inps , ente che deve poi calcolare l’onere.Puoi andare nel sito Inps,dove in alto trovi : INPS RISPONDE.
    Con la speranza che ti riponda presto.
    Domenico

    Rispondi
  4. @ gino:
    Salve, sono un lavoratore vittima come tanti altri di questo indegno provvedimento del governo.Io ho 10 anni nel pubblico e lavoro nel privato da 23 anni e mi ripromettevo di fare la ricongiunzione all’INPS tra 7 anni cioè quando presumibilmente andrò in pensione.Purtroppo a seguito della 122/2010 per tale ricongiunzione dovrò pagare circa 85000 euro.Le tabelle che servono per la riserva matematica li trovi allegate al D.M.31/08/2007.In pratica devi calcolare la pensione mensile che avresti fatto il ricongiungimento (considerando lo stipendio attuale) meno quello senza congiungimento moltiplicare per il coeff. della tabella in corrispondenza degli anni di contributi che raggiungeresti ad oggi e alla tua età attuale poi sottrai la somma dei contributi già versati per gli anni da riscattare attualizzati con interesse composto di 4.5% annuo e infine il 50% di tale importo è il costo cercato.
    Come vedrai a meno che durante gli anni da ricongiungere non prendevi uno stipendio pari a quello attuale sarà un bagno di sangue.Dobbiamo creare un comitato che rivendichi l’incostituzionalità del provvedimento.Saluti, Antonino Nuccio

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  5. sono d’accordo con nuccio.
    Altro che:”non mettiamo le mani nelle tasche degli italiani” qui ci stanno letteralmente rovinando!!!! e credo che una azione collettiva sia veramente l’ultima spiaggia.
    Umberto

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  6. sono un lavoratore di 53 anni con 19 anni di contributi AGO e 13 su fondi speciali telefonici.l’abberrazione totale di questa legge e che nonostante al raggiungimento dell’eta pensionabile ho tutti i contributi non potro andare in pensione se non raggiungo i 65 anni e in base alle norme vigenti se non faccio il ricongiungimento percepiro solo la pensione dei fondi cioe 24 anni in quanto per i contributi AGO ci vogliono 20 anni.Sono convnto che solo con un’azione di massa si possa risolvere qualcosa,e meno male che non si mettono le mani in tasca.Giovanni

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  7. ho 65 anni e 3 mesi ho smesso di lavorareil 30 settempre fino raporto lavoro
    ho 27 anni inpdap e12 con inps ho fatto art.1 leg.29/79
    chiedo che tempo ci vuole per la buonuscita inpdap e che tempo ci vuole
    per avere la pensione dal inps
    fino adesso non ho visto un euro

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  8. @ giovanni:
    Indennità di buonuscita
    Termini di pagamento
    I termini di pagamento sono differenti a seconda delle cause di cessazione del rapporto di lavoro (articolo 3 della legge 140 del 1997). Pertanto il pagamento deve avvenire:

    entro il 105° giorno dalla data del collocamento a riposo per limiti d’età, decesso, inabilità e limiti di servizio;
    non prima del 181° giorno e non oltre il 270° giorno dalla risoluzione del rapporto di lavoro in tutti gli altri casi di cessazione dal servizio (dimissioni, licenziamento ecc.). In questi casi, infatti, la citata legge 140 del 1997 prevede una sospensione di 180 giorni dalla data di cessazione dal servizio del diritto al pagamento, trascorsi i quali l’Inpdap ha 90 giorni di tempo per provvedere alla liquidazione.
    Se il pagamento viene effettuato oltre i termini di legge l’Istituto è obbligato a pagare gli interessi di mora. La somma spettante è corrisposta per mezzo di assegno bancario non trasferibile, oppure può essere accreditata sul conto corrente bancario o postale su espressa richiesta del beneficiario

    Mi fa sapere qualcosa in relazione all’art. 1. l’inps ha provveduto ad emettere determina? grazie

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  9. sono nata il 18/08/1949, Docente di scuola Media secondo i calcoli dell’ufficio del csa maturerei al 31/08/2013, 40 anni(compreso il riscatto laurea) di azianità, più 6-7 mesi di periodi(sempre nelle scuola, anni 75 e 76) che non risultano in conto inps(e fra poco si provvederò a chiedere rettifica presso inps) ma a questi bisogna aggiungere altri periodi (sempre nella scuola, anni 76-77-78-79-80 per un totale. di anni 4 e mesi 8) che risultano sul mio estratto conto INPS.
    ora Vi chiedo: è giusto far provvedere alla rettifica per mettere in conto inps i periodi che non ci sono?
    ed è giusto chiedere il riconoscimento di tutti questi servizi, chiedendo il passaggio all’inpdap? grazie

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  10. sono giovanni ho ricevuto la buon uscita grazie della risposta
    pero ce il problema della pensione che da ottombre ad adesso che e marzo non ho avuto niente i documenti sono tutti a posto l inps mi dice sempre che aspettano la procedura da roma sono stato a roma mi hanno risposta chi non e vero che devo insistero a linps di napoli posso ricorere per via legale?

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  11. Ho provato a chiamare il call center dell’inps..una tragezia!Non sanno niente vi rendete conto?Qualcuno mi puo’ dire all’incirca come dovrebbe esser il calcolo che faccio una simulazione?

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  12. Indennità di buonuscita.
    D.l. 78/2010 convertito in L. 122/2010:
    a proposito della rateizzazione della liquidazione se supera i 90.000 euro, si pone il problema dei deceduti e dispensati dal servizio, anche queste categorie di personale devono essere rateizzate?
    Nel decreto e nella legge non si fa riferimento ad un’eventuale deroga per questi casi di cessazione dal servizio.
    Come andranno considerati?
    Grazie

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  13. @ lucia:
    Cara Lucia il tutto sara’ sistemato quando la tua direzione scolastica inviera’ ad inpdap il modello pa04.
    Una considerazione sulla tua presunta data d’uscita… per il 2013 si vocifera di un’ennesima riforma delle pensione.
    Gia’ lo scorso anno avevano abolito i 40 anni… si presuppone che le pensioni verranno erogate SOLO ed ESCLUSIVAMENTE al raggiungimento dell’eta’ anagrafica.
    ciao

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  14. @ stefano:
    stefano il call center funziona benissimo e ancora meglio inps risponde l’unica “fatica che devi fare e’ registrarti”.
    un consiglio spassionato attiva anche la PEC e pretendi come rispetto dei tempi l’applicazione della carta dei servizi e o cita la legge 241/90 e successive modificazioni.
    ps per il conteggio dobbiamo attendere che GIOVANNI riceva il famoso decreto da inps roma

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  15. Sono un ex sottufficiale , attualmente lavoro nel civile. Volendo farmi accrediatare all’inps gli anni fatti nell’esercito (7) mi sono visto inviare la seguente lettera dall’inps :”In esito alla domanda di accredito del servizio di leva da lei inoltrata le comunichiamo che essa non può essere accolta per il seguente motivo; PER IL RICONOSCIMENTO DEL PERIODO RICHIESTO DOVRA ESSERE AVANZATA DOMANDA DI TRASFERIMENTO DELLA CONTRIBUZIONE AI SENSI DELLA LEGGE 322/58 DIRETTAMENTE AL COMANDO REGIONE CARABINIERI DI TOSCANA ”
    sono molto ignorante in tutto ciò , mica sapete consigliarmi? dovrò pagare per questo?
    Grazie
    Claudio

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  16. Creiamo un comitato per farci sentire ed evitare questo ennesimo furto sulle spalle di chi lavora.
    Sapete se esiste già qualcosa e come iscriversi.

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  17. Ciao Stefano,
    non esiste nessun comitato (almeno che io sappia). So che ci sono state delle interpellanze\interrogazioni di alcuni parlamentari e che gli stessi sindacati si stanno in qualche modo muovendo. Purtroppo tutta l’attenzione è focalizzata solo su coloro che lavoravono in fondi previdenziali soppressi (Postelegrafonici – elettrici) e nessuno sembra prendere in considerazione chi ha versato in fondi diversi (es. ex CPDEL = INPDAP). Ti faccio il mio esempio:
    15 anni di lavoro a tempo pieno ed indeterminato in comune con relativi versamenti di contributi. Ora dovrei ricongiungerli all’INPS pagando all’incirca 130.000 €.
    NON SONO UN LEGALE MA CREDO CI VOGLIA POSO A CAPIRE CHE LA COSA E’ ANTICOSTITUZIONALE, LADRESCA ECC.
    Creiamo un comitato e poi rivolgiamoci direttamente al Presidente della Repubblica ed alla Corte Eurpea di Giustizia.
    Ciao
    Umberto

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