Disoccupazione e povertà: sostegno economico nella Regione Sardegna

 Lo status di disoccupazione, per lungo tempo, porta molte famiglie che in passato vivevano una vita dignitosa, a diventare in tutto e per tutto povere non potendo poi far fronte neanche ai bisogni più essenziali. Ebbene nella Regione Sardegna l’Amministrazione, conscia del fatto che sul territorio sardo, dove ancora gli effetti della crisi si fanno sentire, ci sono tante famiglie in difficoltà, ha annunciato lo stanziamento di 30 milioni di euro per il contrasto alla povertà. La misura, in particolare, è rappresentata dalla concessione sia di sussidi, sia di contributi da collegare anche allo svolgimento di attività lavorative. Secondo quanto reso noto dall’Assessore Liori, Assessore della Sanità e delle Politiche sociali, la Giunta ha dato via libera agli stanziamenti che serviranno per l’abbattimento dei costi che le famiglie devono sostenere per i servizi essenziali. In particolare, i fondi saranno distribuiti sulla base di specifiche linee di intervento a fronte di una ripartizione che è modulata a seconda delle caratteristiche di ogni Comune sardo.

Manifestazione dei precari: i giovani scendono in piazza

 Oggi, sabato 9 aprile 2011, tantissimi giovani sono scesi in piazza, nelle principali città italiane, per tornare a dire no al precariato e ad una conseguente condizione lavorativa che non dà certezze per il futuro. Promossa dal Comitato “Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta“, alla manifestazione dei lavoratori precari ha aderito, tra gli altri, anche la Cgil che, in particolare, per l’occasione è tornata a ribadire la necessità che nel nostro Paese venga attuata una profonda riforma degli ammortizzatori sociali; così come il più grande Sindacato italiano ha altresì ribadito sia la necessità di ridurre il precariato, sia di cambiare rotta dal fronte della remunerazione. Un precario, non lo scopriamo di certo oggi, a parità di ore lavorative, rispetto ad un dipendente con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, guadagna di meno ed ha meno diritti, mentre secondo la Cgil il giovane precario dovrebbe e deve guadagnare di più.

Lavoro disoccupati: Sardegna, accordo coi tribunali

 Via libera, nella Regione Sardegna, all’impiego dei lavoratori sardi, che percepiscono gli ammortizzatori sociali, presso i tribunali sardi. La misura di aiuto ai lavoratori in difficoltà, annunciata nelle scorse settimane dall’Amministrazione regionale, è ora operativa a seguito di un accordo quadro che nella giornata di ieri, giovedì 31 marzo 2011, è stato firmato a Cagliari da Francesco Manca, assessore del Lavoro della Regione Sardegna, dagli assessori al lavoro delle Province, dalle organizzazioni sindacali, dai rappresentanti dell’Agenzia regionale per il Lavoro, nonché da parte di Ettore Angioni, procuratore generale della Repubblica, e Grazia Corradini, presidente della Corte d’Appello di Cagliari. Con l’accordo quadro, di conseguenza, i lavoratori che percepiscono gli ammortizzatori sociali potranno integrare il loro reddito, mentre i tribunali dell’Isola potranno far fronte alle carenze di organico.

Ammortizzatori sociali in deroga: Lombardia, c’è l’accordo per il 2011

 A favore dei lavoratori lombardi colpiti da cessazioni e da sospensioni dell’attività produttiva, anche per l’anno 2011 sarà garantito l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga. A darne notizia è stato Gianni Rossoni, Assessore all’Istruzione, alla Formazione ed al Lavoro della Regione Lombardia, a seguito dell’approvazione del relativo Accordo Quadro, a valere sul 2011, con le associazioni di categoria delle imprese e con le rappresentanze sindacali. Con l’Accordo Quadro 2011, in particolare, vengono definite nuove regole di accesso agli ammortizzatori sociali in deroga, e viene altresì onorato l’impegno in merito che si era assunto il Governatore della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in sede di Patto per lo Sviluppo. Le nuove regole, nel complesso, introducono maggiori richiami al senso di responsabilità tra le parti nell’accesso allo strumento degli ammortizzatori sociali in deroga; al riguardo ci sarà un concorso di risorse tra pubblico e privato, con il fine del sostegno al reddito ed alla ricollocazione dei lavoratori, ma anche uno stretto monitoraggio sia sui requisiti di accesso, sia sulle relative modalità di fruizione.

Regione Veneto, CGIL critica gli ammortizzatori sociali 2011

Polemiche in regione: la CGIL non condivide le scelte operate dalla regione Veneto in materia di ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2011.

In effetti, l’intesa non è stata firmata dalla maggiore centrale sindacale italiana poiché non ritiene soddisfacente i criteri per il ricorso agli ammortizzatori in deroga per il 2011 definiti dalla regione Veneto e sottoscritti dalle parti sociali.

Per la CGIL i criteri individuati sono particolarmente restrittivi e illogicamente selettivi in favore delle imprese aderenti agli enti bilaterali.

In sostanza, secondo il sindacato, la nuova intesa prevede una norma definita premiale per le aziende che aderiscono agli enti bilaterali, con l’estensione del periodo di 180 giornate di cassa integrazione in deroga sino a 220 giornate.

Lavoro e ammortizzatori sociali: Sardegna, firmato l’accordo 2011

 A sostegno dei lavoratori in mobilità, e di quelli che sono in cassa integrazione, nella Regione Sardegna l’Amministrazione garantirà l’erogazione degli ammortizzatori sociali anche per il 2011. A darne notizia venerdì scorso è stata proprio l’Amministrazione regionale dopo che, in linea con le attese e con quanto reso noto alla fine dello scorso anno, è stato firmato l’apposito accordo quadro che permetterà di concedere o di rinnovare l’accesso agli strumenti di sostegno al reddito per le categorie di lavoratori sopra elencate. Secondo quanto dichiarato dall’Assessore Manca, la Regione Sardegna punta a non lasciare nessuno per strada, e per questo saranno utilizzati dall’Amministrazione tutti gli ammortizzatori sociali che sono disponibili. L’accordo quadro, nello specifico, è stato firmato presso la  sede dell’assessorato regionale del Lavoro con le Organizzazioni sindacali, le Amministrazioni provinciali, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS), Italia Lavoro Spa, ed i rappresentanti delle imprese e delle professioni.

Emilia Romagna, proroga ammortizzatori sociali 2011

La regione Emilia Romagna, secondo quanto stabilisce l’accordo con le parti sociali siglato lo scorso 23 dicembre 2010, conferma la proroga degli ammortizzatori sociali per il 2011.

In questi giorni la regione fornisce le prime indicazioni operative per la prosecuzione, nel corso del 2011, degli interventi di ammortizzatori sociali in deroga di cui alla DGR 692/2009 in attesa dei chiarimenti del Ministero del Lavoro.

Al punto 3 del verbale di accordo sottoscritto dalle parti sociali si concorda di utilizzare la cassa integrazione in deroga.

In attesa di un orientamento formale da parte del Ministero del Lavoro si consente alle imprese interessate di accedere alla deroga anche oltre i 20 giorni dall’accordo sindacale in azienda.

La regione ricorda che le  imprese che hanno utilizzato integralmente gli strumenti di sostegno al reddito non in deroga hanno titolo per accedere alle prestazioni in deroga.

Regione Friuli, ammortizzatori sociali in deroga per il 2011

Raggiunto un accordo sugli ammortizzatori sociali in deroga nella regione Friuli Venezia Giulia per l’anno 2011.

Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali con una nota in data 3 dicembre 2010 ha precisato che la regione Friuli Venezia Giulia può stipulare l’accordo relativo alla concessione degli ammortizzatori in deroga per l’anno 2011, cosa avvenuta poi a fine dicembre 2010.

Grazie all’intesa raggiunta vengono estesi anche per l’anno 2011 i criteri e le modalità di utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga adottati nel 2010.

In particolare, per quanto riguarda la durata dei trattamenti si conferma la durata massima di sei mesi per i trattamenti di mobilità in deroga e di 1038 ore totali per ciascun lavoratore (669 ore in caso di lavoratori a tempo parziale fino a venti ore lavorative settimanali).

Fine 2010, vertenze ancora aperte

Si chiude un anno ma si apre un nuovo periodo cariche di incertezze per migliaia di lavoratori.

Il contratto a Pomigliano è stato firmato e subito è diventato il centro di discussione di tipo sindacale e politico dove il concetto di rappresentanza è stato messo in discussione.

Esistono però altre realtà dove il futuro è meno sicuro dove si aspettano risposte dal governo e dalla realtà sociale del Paese.

Ci riferiamo alla Vinyls, Basell, Euroalluminia e Tamoil: società chimiche e petrolchimiche un tempo settore vanto del nostro Paese.

La Eaton, multinazionale americana, ha mandato in mobilità lo scorso 15 dicembre 304 lavoratori. L’azienda ha rifiutato la proposta del sindaco di Massa Roberto Pucci che voleva acquistare le aree industriali, 9 milioni di euro con moratoria di 5 anni e pagamento dilazionato in 10 anni in cambio di 12 mesi di cassa integrazione.

Lavoro e ammortizzatori sociali: Regione Sardegna, garanzie anche per il 2011

 Manca solo la firma, nella Regione Sardegna, per la copertura degli ammortizzatori sociali anche per l’anno 2011. A darne notizia giovedì scorso, 23 dicembre 2010, è stata l’Amministrazione regionale nel far presente come la firma dell’accordo 2011 sugli ammortizzatori sociali sia attesa per il prossimo mese di gennaio, e come prima del perfezionamento dello stesso saranno organizzati degli incontri tecnici aventi come finalità quella di predisporre proprio i contenuti dell’accordo quadro. Decisivo, al riguardo, è stato l’incontro che si è tenuto nella mattina di giovedì scorso, a Cagliari, presso l’Assessorato al Lavoro, tra i rappresentanti dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), quelli di Confindustria, “Italia Lavoro”, API Sarda e le organizzazioni sindacali confederali di Cgil, della Uil e della Cisl; in merito all’accordo, inoltre, l’Assessore Manca ha reso noto che lo stanziamento nazionale per la copertura degli ammortizzatori sociali ammonta attualmente a 30 milioni di euro, e che già da ora le risorse sono disponibili.

Contratti di lavoro: aumentano le assunzioni di nuovi precari

 Nel 2010 in Italia, sul totale delle assunzioni, il 43% è rappresentato da lavoratori con un contratto flessibile, ovverosia da precario; trattasi, in accordo con quanto rilevato dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, di una percentuale in aumento nel 2010 rispetto al 41,4% dello scorso anno. Il rapporto, per ogni cinque assunzioni, vede la “nascita” di due lavoratori precari tra i cosiddetti “interinali” ed i co.co.pro., ovverosia gli assunti con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto. Il top di assunzioni precarie si registra in Lombardia con una percentuale pari a ben il 67,5% a fronte, su scala nazionale, di quasi 350 mila lavoratori che in Italia andranno ad incrementare a fine anno l’esercito dei “flessibili“. Ma qual è l’identikit del lavoratore precario in questa fase caratterizzata per l’economia italiana da una lenta e fragile uscita dalla crisi?

Inps, nuove comunicazioni per ammortizzatori sociali in deroga

Il maggiore istituto previdenziale ritorna sull’argomento chiarendo alcuni aspetti di ordine amministrativo.

Di certo, il panorama normativo risulta abbastanza complesso tanto che l’istituto previdenziale ha ritenuto di intervenire al fine di chiarire diversi punti che, a prima vista, possono sembrare poco chiari.

L’Inps con messaggio n. 30703 del 3 dicembre 2010 fornisce ulteriori chiarimenti in merito all’incentivo per l’assunzione di lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali in deroga.

Si ricorda che con la circolare n. 5 del 13 gennaio 2010 è stato illustrato l’incentivo per l’assunzione di lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali in deroga, previsto all’articolo 7 del decreto legge n. 5 del 10 febbraio 2009, convertito poi con modificazioni con legge n. 33 del 9 aprile 2009; nell’illustrazione della normativa erano state formulate alcune riserve circa la gestione delle domande di incentivo e le modalità di fruizione.

Fiat, accordo per la cassa in deroga a Pomigliano D’Arco

 Seppur la maggiore centrale sindacale italiana ha deciso di cambiare rotta con la nomina di Susanna Camusso alla segreteria confederale permangono, però, i problemi e le divergenze tra la Fiom e le altre organizzazioni sindacali.

È stato raggiunto l’accordo per il ricorso alla cassa integrazione in deroga per la sede produttiva di Pomigliano D’Arco anche se tra le firme manca quella della segreteria della Fiom.

Secondo il testo dell’accordo sono previsti otto mesi di cassa integrazione in deroga per 4812 lavoratori dell’azienda Fiat con partenza dal 15 novembre poiché fino al 14 dello stesso mese i lavoratori sono coperti con la cassa integrazione straordinaria ottenuta per crisi aziendale richiesta dalla Fiat per evento improvviso e imprevisto.

La proposta della CGIL sulla riforma degli ammortizzatori sociali

La CGIL ha deciso di intervenire nel dibattito in tema di riforma del mercato del lavoro con una proposta che intende conciliare l’equità della contribuzione e la sostenibilità economica.

L’idea del maggiore sindacato italiano è di estendere le tutele degli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori, anche quelli che ne risultano attualmente esclusi, utilizzando solo due strumenti operativi: la cassa integrazione guadagni e le provvidenze a favore della disoccupazione con aliquote unificate per tutte le qualifiche.

In sostanza, recependo le indicazioni del Protocollo del 2007, si stabilisce che il requisito di accesso è unificato a 78 giornate su cui è versata contribuzione, e la durata non potrà mai eccedere l’anzianità aziendale del lavoratore. Non solo, secondo la proposta della CGIL, si provvederà, entro i primi sei mesi di beneficio, alla la compilazione del bilancio di competenze del lavoratore, a cura dei servizi all’impiego.